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Silvia Mancinelli OSTIA «Sono un cittadino.

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Quarantacinqueanni, romano e da sempre residente a Ostia, si è giustificato così ai poliziotti che lo hanno interrogato. Certo, come dargli torto? Il centralino della questura è disponibile a risolvere i problemi di tutti, a ogni ora del giorno e della notte. Peccato che l'uomo, alle spalle precedenti per procurato allarme e interruzione di pubblico servizio, usasse il servizio gratuito per le emergenze come una linea amica. Un numero da chiamare nei momenti «no», per riempire i vuoti di una vita solitaria. Solo ieri mattina in appena sei ore, dalle 4 alle 10, l'uomo ha chiamato il 113 ben duecentotredici volte rimanendo in linea cinque, sei secondi al massimo. Non una parola al centralinista di turno. A lui, che si sentiva semplicemente solo, bastava sentire la voce dall'altra parte della cornetta prima di riattaccare. La sua estate, mentre tutti andavano al mare oe partivano per le vacanze, lui la passava così: dal 13 luglio ad oggi il 113 l'ha chiamato tremilacentodiciannove volte. Un record assoluto per l'uomo che vive solo in un modesto appartamentino di Ostia: un primato che non potrebbe essere eguagliato neanche da chi venisse a trovare in un quartiere travolto dalla guerriglia urbana. Eppure, lui, ha ribadito ai poliziotti il proprio «diritto». Quello di chiamare la polizia, senza però fornire informazioni utili a prevenire reati e acciuffare malviventi. Solo e senza famiglia le sue giornate le riempiva così, grazie a una scheda prepagata ma senza credito utilizzabile; la usava solo per telefonare ai numeri d'emergenza. Il 113 quello preferito. Gli agenti del commissariato Lido, invitati dal dirigente della Sala operativa della questura di Roma ad effettuare i riscontri del caso, sono arrivati all'uomo grazie alle opportune verifiche sui tabulati delle compagnie telefoniche. Per il quarantacinquenne è così scattata l'ennesima denuncia a piede libero con la stessa accusa di procurato allarme e interruzione di pubblico servizio che già, in passato, lo aveva reso noto agli «amici» immaginari della questura.Sequestrata, seduta stante, la scheda. Il monitoraggio degli utenti che si rivolgono con maggiore frequenza al 113 è stato effettuato nell'ambito delle iniziative finalizzate a liberare il servizio da persone che, impegnando il 113 senza motivo, possono di fatto ritardare l'accessibilità da parte di altri cittadini che chiamano, al contrario, per effettive esigenze di soccorso.

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