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Studenti, anziani e disabili. Ecco le prime vittime dei tagli

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Studenti in difficoltà, anziani, disabili. Potrebbero essere loro le prime «vittime» dei tagli agli Enti locali e, in particolare, dei 270 milioni in meno destinati alla Capitale contenuti nella manovra del governo. Non lo dice espressamente, ma l'allarme lanciato ieri dal vice sindaco e assessore alle Politiche sociali, Sveva Belviso preoccupa. Soprattutto i Municipi già stretti nella morsa di un bilancio particolarmente «asciutto» per i parlamentini locali. «Noi i miracoli non siamo in grado di farne, se il governo insiste sui tagli ai Comuni dovremmo chiudere o ridurre alcuni servizi sociali - sostiene la Belviso - se la manovra resta così com'è, ci saranno due possibilità o tagliare a pioggia, oppure chiudere alcuni servizi». Allo studio del Campidoglio l'opportunità di andare a debito fuori bilancio per sostenere alcune spese. «È previsto dalla legge - ricorda il vice sindaco - ma solo per quanto riguarda i servizi ai minori orfani o in difficoltà, come ad esempio nel caso di case famiglia per minori noi abbiamo l'obbligo di offrire un servizio quindi se non ce la facciamo andremmo a debito fuori bilancio. Credo comunque che ci sarà modo di rinegoziare questa manovra, abbiamo chiesto di aprire la cassa di 2 miliardi della gestione commissariale di cui il governo è debitore con Roma Capitale». Correre ai ripari si può. Anche attraverso il piano di riassetto e costituzione della holding tra società partecipate varato in aprile dalla giunta e collegato al bilancio di previsione. Il Campidoglio detiene quote in 19 società di capitale, due aziende speciali, due istituzioni e una mutua assicuratrice. Il piano s'inserisce nel quadro normativo nazionale che impone agli enti locali di rivedere il sistema delle partecipate per razionalizzarle, dismettendo quelle che è possibile dismettere. Resteranno dunque sotto Roma Capitale le società dei pubblici servizi come Atac e Ama, e quelle strumentali Aequa Roma, Zètema e Roma Metropolitane. Tra le partecipazioni che verranno cedute l'1,33% di Aeroporti di Roma e Centrale del Latte. Il piano della holding tuttavia dovrà essere rivisto. Non solo c'è chi spinge alla privatizzazione delle municipalizzate (cedere almeno il 40% di Ama e Atac) ma nella manovra è previsto un «premio» nel limite di 250 milioni per il 2013 e 250 per il 2014, agli enti locali che dismettono le partecipazioni ordinarie in società di servizi pubblici locali, diversi da quello idrico. Un piano complesso. Anche se il tempo stringe. A settembre, secondo i calcoli del presidente dell'XI, Andrea Catarci nel suo municipio «se non si apporteranno i dovuti interventi integrativi per 350 mila euro, richiesti ufficialmente all'assessorato per le Politiche sociali, 90 alunni diversamente abili non avranno più l'assistenza a scuola e a 23 persone portatrici di handicap e a 50 anziani sarà soppressa l'attuale assistenza domestica».

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