Officina dei miracoli al Cto
Unragazzo con il collo spezzato dopo un tuffo in piscina rimesso in piedi dai neurochirurghi del Cto di Garbatella e un novantenne che ricammina dopo la rottura del dente dell'epistrofeo. Non ci sarebbe stato scampo. Invece sono stati riavvitati, come in officina, con placche e bulloni sopra e sotto il punto spezzato, nel reparto di neurochirurgia del Centro traumatologico diretto dal primario Fabio Iacovino. Sono gli ultimi due interventi prodigosi di questo reparto, 400 operazioni l'anno, in un ospedale che nell'immaginario dei romani è il nosocomio delle ossa rotta per eccellenza. Ma in pochi sanno anche che al Cto fanno ricamminare gente con la collonna spinale spezzata. Qui arrivano molti pazienti da fuori regione, soprattutto dal sud. E vengono trattati con successo tumori midollari e tutta la patologia cerebrale, tumori, ematomi, aneurismi. È il reparto dei miracoli e nessuno lo sa. E i primi a stupirsene sono i miracolati di casa nostra. «Mio fratello Edgar si è rotto l'osso del collo a inizio mese dopo un tuffo in piscina nella sua casa all'Eur - racconta Fernando - ha visto la tragedia in faccia ma l'ha sfuggita grazie all'equipe del prof. Iacovino. Non sapevo che qui facessero opreazioni simili». L'eccellenza è confermata dai numeri. «Nel 2010 abbiamo espresso i migliori risultati sulla colonna, mentre sui cranici siamo dietro solo a San Camillo, Policlinico e Cattolica» dice Fabio Iacovino, 56 anni, di Cosenza, dal '73 al reparto di neurochirugia fondato negli anni '80 dal prof. Francesco Chiappetta, cui seguì Sante Vangelista. Poi arriva Iacovino, giovanissimo. «Avevo 27 anni - racconta - una volta la mamma di una ragazza che avevo operato svenne quando seppe che a farlo ero stato io. Voleva parlare con il chirurgo, ma non si aspettava di trovarsi davanti un ragazzo». Oggi il suo reparto sforna 400 interventi l'anno, 20 letti, solo 10 letti d'estate quando ci sono più traumi e 12 neurochirurghi, più di qualcuno over 60, ma fanno ancora i turni di guardia.