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La paura, prima di arrivare di fronte ai medici, è stata tanta.

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Marinase ne sta seduta con la sua piccola di appena cinque mesi nella sala d'attesa dell'ambulatorio di neonatologia. È una delle 1270 mamme che ha partorito al Policlinico Agostino Gemelli tra marzo e luglio scorso. Erano i mesi in cui l'infermiera con la tubercolosi, ora sospesa, lavorava nel reparto dove i bambini sono accuditi pochi istanti dopo la nascita. Così è stata chiamata pochi giorni fa dalla Asl RmE per verificare le condizioni della sua bambina. Signora Marina, come sta sua figlia? «Bene, grazie, adesso bene». Si è presa uno spavento? «Be', quando mi hanno chiamata per dirmi che mia figlia doveva fare degli accertamenti ero molto preoccupata. Hanno telefonato quelli della Asl per dirmi che c'era stato un problema con un'infermiera qui al Gemelli e bisognava accertare che nessuno dei bimbi appena nati avesse la tubercolosi. Allora mi hanno convocata». Come l'hanno accolta? «Ho fatto una chiacchierata con i medici che si stanno occupando della vicenda. Sono stati molto cortesi. Prima ho firmato tutte le liberatorie, mi hanno spiegato in cosa consistevano questi test. Poi mi hanno spiegato bene che queste sono solo precauzioni e che c'è un bassissimo rischio che mia figlia possa esser stata contagiata dall'infermiera ammalata. Fatto questo l'hanno visitata». E come sono andati i test? «Ancora è presto per dirlo ma spero bene. Alla prima visita i medici hanno fatto i normali controlli per capire se ci sono i sintomi classici da tubercolosi. Poi un piccolo prelievo di sangue per fare le altre diagnosi». Ha paura dei risultati? «Dicono che al 99,9 per cento non è successo nulla». Sa che una bimba di 5 mesi nata al Gemelli è ricoverata al Bambino Gesù per tubercolosi? «Non lo sapevo». Non è la notizia migliore, al primo giorno di test. «Sono tranquilla, i medici mi hanno rassicurata. Ora devo aspettare la lettera che il Gemelli mi invierà a casa con i risultati. Speriamo bene». Fab. Per.

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