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Ventiseienne sotto torchio per l'omicidio dello stalker

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Unaltro fermo, il secondo, per l'omicidio dello stalker avvenuto la notte tra sabato e domenica. È un giovane operaio di 26 anni. Le sue iniziali sono A.A. e ha precedenti penali. Si è costituito martedì sera presso il carcere di Regina Coeli. Lo accompagnava il suo legale. Sibito dopo l'uomo è stato accompagnato negli uffici di via In Selci e ascoltato dai carabinieri del Nucleo investigativo, che indagano sul delitto. Secondo quanto si apprende, il suo racconto sarebbe fortemente contrastante con gli elementi raccolti finora nel corso delle indagini e per il 26enne è scattato il fermo. A.A. aveva sul corpo diverse ferite da arma che si è procurato presumibilmente durante la spedizione punitiva costata la vita a Stefano Suriano. Il giovane avrebbe raccontato agli investigatori di aver incontrato per caso C.N., padre della ragazza perseguitata da Stefano Suriano e suo amico da qualche mese, al distributore di benzina e, vedendolo picchiarsi con un uomo armato di coltello, sarebbe intervenuto per difenderlo. Il giovane però dice di essersi allontanato poco dopo perchè rimasto ferito alla spalla e a una caviglia e di non aver, quindi, assistito e non aver preso parte all'omicidio. Il suo racconto, tuttavia, contrasta fortemente con gli elementi raccolti finora dai carabinieri del nucleo investigativo e, anche per questo, subito dopo essere stato interrogato, il pubblico ministero ha disposto nei suo confronti il fermo per concorso in omicidio. A suo carico ci sarebbero gravi indizi sulla sua partecipazione al delitto. Da giorni gli investigatori lo stavano cercando per valutare la sua posizione. Su una spalla ha ancora il segno di una profonda ferita d'arma da taglio, solo in parte rimarginata, e un'altra più lieve sulla caviglia che si è procurato - ha ammesso lui stesso - proprio quella notte. Il giovane operaio non avrebbe fornito dettagli sulle altre persone presenti durante il raid punitivo perchè - dice - di non conoscere nè loro nè la vittima. Intanto proseguono le indagini per risalire agli altri due complici di C.N., che non sarebbero ancora stati identificati dagli inquirenti, e per trovare il coltello utilizzato per uccidere Suriano insieme con un martello, sequestrato dai carabinieri. Da ieri mattina sono in corso le ricerche dei carabinieri del nucleo subacquei della Benemerita sui fondali del fiume Aniene, dove il padre della ragazza sottoposta a stalking dalla vittima ha detto di essersene disfatto. Ma. Ga.

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