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Assaltato un altro benzinaio Erano due, armati e in scooter

Roma, rapina a un distributore di benzina

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Il dolore dei familiari è ancora una ferita sanguinante. Le polemiche infuriano. I benzinai, dopo la morte del loro collega a Cerenova, minacciano uno sciopero e chiedono più sicurezza, telecamere, casse a tempo e l'abbattimento dei costi dlele carte di credito. Intanto, però, i banditi non si fermano e tornano all'assalto. Un distributore è stato rapinato ieri sul Raccordo Anulare. Da una manciata di minuti erano passate le 13,30. I banditi, due a bordo di uno scooterone, proprio come gli assassini di Mario Cuomo, indossavano il casco e occhiali da sole e si sono fermati nell'area di servizio «Selva Candida». Uno di loro era armato di pistola. Ha minacciato il dipendente della pompa Q8 e si è fatto consegnare tutto l'incasso, esattamente 1980 euro. Quindi i due si sono dati alla fuga sul mezzo a due ruote di colore blu lungo la carreggiata esterna del Gra. Sul colpo indagano gli agenti del compartimento di polizia stradale di Roma e Lazio, che stabnno visionando i nastri delle videocamere e hanno già accertato che i due non sono gli stessi che martedì hanno sparato ai due fratelli sull'Aurelia. Ed è caccia ai due killer di Cerenova. Lo scooter in sella al quale hanno portato a termine la scorribanda è stato ritrovato. È un «Kymco» nero, risultato rubato a Roma il mese scorso. I carabinieri della Compagnia di Civitavecchia lo hanno rintracciato attraverso il numero di targa ripreso dalle telecamere del distributore. Alcuni frame delle registrazioni si sono rivelati fondamentali per le indagini. I due indossavano caschi integrali, uno bianco e l'altro aerografato. Armati di pistola, si sono spostati dal piazzale all'ufficio contabilità della pompa di benzina, dove si è consumato l'omicidio. I fratelli Cuomo hanno opposto resistenza. Non hanno voluto consegnare l'incasso della mattinata, scatenando l'ira dei rapinatori che non hanno esistato a premere il grilletto. I carabinieri ieri hanno ascoltato una serie di testimoni, i quali hanno riferito che uno dei banditi aveva un accento romano, e l'altro napoletano. Gli investigatori stanno concentrando la loro attenzione su alcuni pregiudicati della provincia romana per cercare di dare un nome ed un volto agli assassini, che si sono presentati nella tarda mattinata di martedì davanti al distributore di benzina TotalErg al chilometro 43.400 dell'Aurelia per mettere a segno la rapina poi degenerata in omicidio. A pardere la vita è stato Mario Cuomo, titolare della struttura è morto, mentre il fratello Giancarlo lotta ancora contro la morte all'ospedale San Camillo, dove è ricoverato in prognosi riservata. Entrambi sono stati feriti dai colpi esplosi dalla pistola di uno dei due rapinatori: proiettili calibro 9 che avrebbero raggiunto Mario alla testa e Giancarlo alla spalla. Ma anche se il colpo fosse riuscito, il bottino sarebbe stato piuttosto magro. In cassa, infatti, c'erano appena mille euro. (ha collaborato Daria Geggi)

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