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Ilpresidente della commissione capitolina alla Mobilità, Roberto Cantiani (vicino al coordinatore romano del Pdl Sammarco), già particolarmente infastidito per non essere stato messo al corrente della nascita della nuova macrostruttura in Atac, è tornato a picchiare duro. E lo fa proprio sul primo strategico obiettivo nel trasporto pubblico capitolino della giunta Alemanno: l'apertura anticipata a gennaio della tratta B1 della metro. «Sicuramente l'entrata in esercizio della tratta B1 della metro sarà un momento importante per tutto il Tpl romano. Purtroppo il rischio di aprire la metro senza i treni non revampizzati è ancora assai alto. Infatti ad oggi soffriamo un importante ritardo nell'opera di rimessa appunto dei treni dovuto a dei ritardi di comunicazione interna in Atac. Sicuramente il "nuovo-vecchio" management sarà all'altezza di questa sfida». Stavolta però l'Atac replica in una lunga, dettagliata e pungente nota che inizia così: «Atac Spa ringrazia, come di consueto, Cantiani per l'appoggio che ha dato e continua a fornire al nuovo management dell'Azienda nel duro lavoro di ristabilimento di accettabili condizioni di produzione e di servizio», poi per quanto riguarda i treni l'azienda precisa di aver «avviato le procedure per il revamping di 27 treni e comunque garantirà una flotta sufficiente sia alla fase di pre-esercizio sia a quella di esercizio vero e proprio. Atac s.p.a. conferma la sua disponibilità all'on. Cantiani a ribadire quanto esposto nelle appropriate sedi istituzionali». Il tema da discutere in altre sedi tuttavia, in questo momento, è ben altro. Sus. Nov.

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