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Nell'Udc guerra senza ritorno La base vuole abolire il listino

Pierferdinando Casini

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Le «inutili polemiche di mezza estate» come definite ieri dal presidente dell'Udc Roma, Vittorio Bocca, si trasformeranno in una proposta di modifica della legge elettorale regionale a firma del presidente della Commissione Affari Costituzionali, Pietro Sbardella, dell'Udc, già pronta per essere depositata a settembre. E sarà questa la prova del nove sul dibattito aperto due giorni fa dal vice presidente del Lazio ed ex segretario reginale dell'Udc, Luciano Ciocchetti. Parole durissime, quelle di Ciocchetti che parlano di anarchia e di un potere di gestione affidato ai «nominati» e non a chi gode di consenso elettorale. Una ribellione che viene dalla base: consiglieri municipali, responsabili circondariali, consiglieri comunali e regionali, così come diversi sindaci dei comuni della provincia. In molti hanno aderito e sostenuto le parole di Ciocchetti auspicando l'apertura di un dibattito. Un appello accolto dal segretario romano Cioffarelli, mentre la parte "chiamata in causa" ufficiosamente replica con una nota del dirigente organizzativo dell'Udc Antonio De Poli, ricordano la sospensione del tesseramento su Roma e Provincia per presunte irregolarità. Fin qui la cronaca delle ultime 24 ore in una guerra finora sotterranea tra due anime di un partito che forse non si incontreranno mai. Dure le parole del presidente romano Bocca, troppo dure per chi ricopre un ruolo super partes e dunque di mediazione. A meno che l'ordine non sia quello di una guerra senza ritorno. «Tutti siamo concordi sulla necessità di una selezione della classe dirigente e sul fatto che non debbano più esserci nominati nelle istituzioni. La cosa che però lascia perplessi e che sono proprio i nominati a sollevare inutili polemiche - dice Bocca - Vorrei sottolineare che lo stesso Ciocchetti, su indicazione di Casini e Cesa, è stato nominato assessore all'Urbanistica e vicepresidente della Regione pur non avendo partecipato direttamente alla competizione elettorale regionale e quindi non eletto consigliere regionale». Difficile capire dove la guerra fratricida uddiccina porti. Sicuramente si allargherà in Consiglio regionale, quando verrà discussa la proposta "Sbardella" di abolizione del listino e alla quale hanno già aderito Pasquali (Fli), che propone anche il limite dei mandati per garantire il ricambio generazionale e Maruccio (Idv).

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