Il parking del lago è abusivo
Illago di Martignano torna a far discutere politica, turisti e residenti. Dopo il braccio di ferro sulle tariffe, aumentate poi diminuite per contenere le feroci critiche di operatori e stabilimenti della zona, è la Soprintendenza della Regione Lazio a rimettere in discussione non solo il tariffario applicato dal Comune ma l'esistenza stessa del parcheggio del lago. Il documento, notificato all'amministrazione lo scorso maggio, non lascia margini di dubbio: l'area destinata alla sosta dei veicoli è a destinazione agricola, trattandosi di una porzione del parco di Bracciano-Martignano, notoriamente sottoposta a vincoli paesaggistici. Di qui il parere sfavorevole alla realizzazione del parcheggio. E quindi, indirettamente, all'applicazione delle tariffe. Altro nervo scoperto, quest'ultimo, che ha creato non pochi malumori tra turisti e residenti. Un «pasticcio», quello della determinazione dei prezzi, che si trascina dal febbraio scorso, quando si deliberarono i primi rincari: 10 euro per le auto e 7 euro per i motocicli, esattamente il doppio rispetto agli anni passati. Esonerati i residenti. «Troppo», hanno ribattuto tutti. Ecco quindi il dietrofront dell'amministrazione, e la seconda determinazione, di fine luglio, che è andata ad ufficializzare il ribasso menzionando però gli anguillaresi: 7 euro il costo per le auto, 4 per i motocicli e 2 euro per i residenti, che oggi, per la prima volta nella storia, si ritrovano così a dover pagare il «balzello» della sosta. Mentre tutti, Soprintendenza in primis, bocciano parcheggio e tariffe, il Comune tira dritto: bypassato lo stop regionale con un'ordinanza ad hoc, per applicare comunque le tariffe si adduce a motivi di ordine pubblico, ovvero all'eventuale sosta selvaggia che verrebbe a crearsi intorno al lago, mantiene sia il parcheggio che il ticket. In attesa dell'incasso di fine stagione.