Colpo di mano in Atac Aumentano le poltrone
.Del resto il "pacchetto" delle nomine delle società regionali era legato a doppio filo anche alle due aziende capitoline Ama e, appunto, Atac. Quattro filoni dunque che seguono un ordine: in Regione si rinvia tutto a settembre; l'altroieri Alemanno vara il Cda dell'Ama "riempiendo" le due caselle politiche (Pdl e Udc) con due tecnici; ieri, l'annuncio dato dal presidente della commissione Trasparenza del Campidoglio, Massimiliano Valeriani (Pd) della nuova macrostruttra decisa dai vertici di Atac. «Come nei più banali cliché, con il Ferragosto arriva una nuova macrostruttura Atac - dice Valeriani - Cambiano i vertici ma non il modo di procedere con operazioni dubbie. Dopo gli scandali, l'azienda dovrebbe avviare un nuovo corso basato su merito e professionalità, ma la macrostruttura approvata vede ruoli di responsabilità affidati a persone non all'altezza». Una nota alla quale si risponde dopo ore. E i protagonisti del Pdl danno risposte diverse e significative. Tra i primi gli ex Fi, nell'ordine il presidente della commissione capitolina alla Mobilità, Roberto Cantiani e il coordinatore romano, Gianni Sammarco. «Apprendo dai comunicati stampa che è stata varata una nuova macro struttura organizzativa in Atac. Mi chiedo se preventivamente ci sia stato un dibattito sull'argomento nel Consiglio di Amministrazione di Atac» dice Cantiani. Incalza poi Sammarco: «Se davvero non vi fosse stabilita alcuna convocazione dal Cda su un argomento così delicato vuol dire che ancora non si è stabilita una corretta governance dell'azienda. Un'azienda così complicata non può prescindere da una gestione collegiale del Cda». Pesante la nota di Ugo Cassone, consigliere Pdl vicino al coordinatore regionale Piso: «Rimango assolutamente sorpreso della scelta di varare una struttura così importante che dovrà guidare l'azienda, con un nuovo piano industriale ancora controverso e che solleva parecchie perplessità senza informare il presidente della commissione Mobilità Cantiani e che tale operazione sia stata fatta senza il varo del Cda, come prassi vorrebbe». A "difendere" la disposizione organizzativa numero 7 del 9 agosto che ha ad oggetto la modifica delle strutture di I e II livello (21 pagine di nomi e incarichi a firma dell'Ad Carlo Tosti) il presidente della commissione Bilancio Guidi (augelliano) e il consigliere Pdl Fioretti (Laboratorio Roma). Alla fine è l'assessore alla Mobilità, Antonello Aurigemma: «Leggo dai comunicati di un organigramma che è stato varato dall'azienda. Non è compito di questo assessorato intervenire in scelte che rientrano nella piena autonomia aziendale». Difficile non collegare queste ultime 48 ore in Ama e in Atac a quanto accaduto nella lunga notte del bilancio alla Pisana.