Saltati gli accordi sull'Ama Nomine regionali verso il rinvio
L'accordo sull'Ama era chiuso. Così come, sembrava, quello sulle aziende regionali Cotral e Astral. E invece come in uno strano scherzo del destino nel giro di qualche ora si è rimesso tutto in discussione. Un punto certo comunque c'è. Il nuovo Cda dell'Ama verrà formalizzato oggi alle 14, anche se un insolito comunicato stampa del Campidoglio ieri ha ne ha annunciato la composizione: presidente il rampelliano Piergiorgio Benvenuti, amministratore delegato Salavatore Cappello. Gli altri componenti del Cda, che resterà in carica per tre esercizi di bilancio, sono Teresa Fasoli (area popolare del Pd) e, pro tempore, Raffaele Borriello e Gianmario Nardi. Gli ultimi due provengono dal gabinetto del sindaco e rappresentano il mancato accordo politico. Fino a domenica infatti si dava per certo l'ingresso di Gianni De Ritiis (Pdl in area dell'ex vicesindaco Cutrufo), così come di una quota Udc. I conti certo tornavano stretti, magari sarebbe bastato farli con l'oste. Ovvero con l'altra parte del Pdl, quella degli ex azzurri che avrebbero dovuto cedere un posto all'Ama, garantito proprio nel bel mezzo della trattativa per lasciare la propria quota in Atac. Un «colpo basso» rispedito al mittente e che avrebbe bloccato l'intera catena delle nomine anche regionali. Lasciare l'Atac per gli azzurri avrebbe significato acquisire un posto rilevante (amministratore delegato?) in Astral. L'azienda regionale di manutenzione stradale poi era legata a doppio filo al rinnovo del Cda di Cotral previsto per ieri quando la riunione dell'assemblea dei soci convocata soprattutto per le nomine dei vertici si è limitata a ripresentare il piano industriale. Poi il parapiglia. La trattative alla Pisana, comunque, vanno avanti ad oltranza ma il rischio che si rinvii tutto a settembre si fa sempre più concreto. Alemanno invece ha già deciso per l'Ama. Il nodo delle «due poltrone per tre» lo scioglierà direttamente dopo l'estate. L'Ad uscente Franco Panzironi ha spedito proprio ieri a tutto il personale Ama una lettera di ringraziamento nella quale, tra l'altro, si ribadisce la scelta di «non aver voluto proseguire nell'incarico non dare alibi ai detrattori che, quotidianamente, tentano di distruggere un bene comune dei romani e creare danni all'azienda».