Bimbo cade dal pedalò e muore
Porto Santo Stefano Aveva 16 mesi. Era con la madre. Inutile la corsa in ospedale
.Ma la madre lo ha afferrato quasi subito. Ha constatato che stava bene e lo ha riportato sotto l'ombrellone. Si sbagliava. Poco dopo il bimbo ha perso i sensi, lei questa volta ha capito che qualcosa non andava e si è precipitata al pronto soccorso. È stato inutile. Federico non si è più ripreso. Forse era già morto quando è arrivato in ospedale. È morto così un piccolo di appena sedici mesi. Teatro della tragedia, la spiaggia della Feniglia, a Porto Santo Stefano, frequentata d'estate da migliaia di romani. E romani sono i genitori della vittima. Marito e moglie erano in vacanza non lontano dalla cittadina marina in provincia di Grosseto. Lui, però, ieri si trovava nella Capitale per lavoro. Lei, 45 anni, era rimasta con i tre figli nell'abitazione estiva. In mattinata si è recata con il piccolo nello stabilimento Mamma Licia. Gli altri due ragazzi sono rimasti a casa insieme con la governante. La donna, che aveva l'ombrellone prenotato nella struttura balneare, ha affittato un pedalò e, a un certo punto, è andata a fare un giro vicino riva con Federico. Non è chiaro come, ma il bambino è caduto in acqua. La madre lo ha «recuperato» velocemente e lo ha riportato sotto l'ombrellone. Non sembrava successo niente di irreparabile. In bambino era cosciente, respirava. Quando ha chiuso gli occhi, la mamma ha pensato che dormisse. Dopo un po', tuttavia, ha capito che non stava bene, si è accorta che aveva perso i sensi. Allora lo ha avvolto nell'asciugamano e ha raggiunto velocemente la sua auto parcheggiata nella pineta e a bordo del veicolo è corsa verso l'ospedale di Orbetello. È arrivata verso le 11,15 e i sanitari hanno cercato per 40 lunghi minuti di rianimare il piccolo. Invano. Non è escluso che il suo cuore avesse già smesso di battere quando è arrivato al pronto soccorso. I carabinieri di Orbetello sono intervenuti sul posto, hanno ascoltato i bagnanti e il personale dello stabilimento, bagnini compresi. Nessuno, però, si era accorto di quello che era successo. La donna, infatti, aveva fatto tutto da sola, senza chiedere aiuto, e il dramma era sfuggito ai presenti. La poveretta, in stato di shock e assistita da uno psicologo, ha poi atteso in ospedale l'arrivo del marito da Roma. I magistrati della procura di Grosseto hanno disposto che il corpicino, custodito nell'obitorio del nosocomio, sia sottoposto ad autopsia per stabilire con certezza le cause della morte. Quella in corso è stata un'estate che ha fatto registrate altri due episodi tragici lungo lo stesso segmento di costa. Sempre alla Feniglia, ma in un tratto di spiaggia libera, il 17 luglio morì un bambino fiorentino di cinque anni, annegato mentre faceva il bagno in mare con la sorellina: il bimbo venne spinto al largo dalle onde durante una giornata di mare mosso e di forte vento di scirocco. Qualche giorno prima, il 9 luglio, ancora nel mare davanti alla stessa spiaggia, perse la vita una donna di 72 anni, una maestra in pensione residente a Orbetello che stava facendo il bagno in compagnia della figlia.