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La vera miccia è politica

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Unapolemica annunciata e scontata scattata (inesorabile) il giorno dopo il falso allarme bomba al Colosseo. I protagonisti sempre gli stessi. Il sindaco Alemanno al centro delle polemiche sulla sicurezza di un monumento gestito di fatto «a metà» tra Campidoglio e soprintendenza comunale (l'area esterna) e il ministero dei Beni culturali (l'area interna). Da copione anche l'altro protagonista, il sottosegretario al Mibac, Francesco Giro impegnato tutto il giorno in un botta e risposta con il sindaco, l'opposizione, i sindacati. E sì, perché come in tutte le grandi polemiche anche in quella sul Colosseo non manca nulla. Ad innescare la miccia (stavolta vera) è stato il primo cittadino che ha dichiarato di aver scoperto soltanto domenica che i metal detector erano stati tolti due anni fa, e dunque al ministero di intervenire. La risposta di via del Collegio Romano non si fa attendere. «Il sindaco ha senz'altro ragione a porre in modo perentorio il problema della sicurezza nei monumenti di Roma, soprattutto in quello fra i più visitati al mondo come il Colosseo. Tuttavia sono sorpreso che il sindaco non sapesse che i metal detector sono stati rimossi anni fa - osserva Giro - La Soprintendenza ritenne che la sicurezza dovesse essere garantita assai prima del perimetro del Colosseo, in tutta l'area circostante, e infatti dovrebbe funzionare un sistema di telecamere del Comune coordinate da una centrale della polizia municipale che mi dicono essere di fatto inutilizzata e non operativa e questo dovrebbe sorprendere un po' tutti». Il regalo all'opposizione è ben servito, infatti, ci si butta a capofitto. Tanto che poco dopo lo stesso Giro interviene di nuovo precisando di aver chiuso le polemiche con il Comune di Roma «e ora rimbocchiamoci tutti le maniche - dice - e collaboriamo visto che siamo alla vigilia di un eccezionale restauro e avremo gli occhi del mondo addosso». Poi ricorda ai consiglieri del Pd lo stato di degrado del Colosseo nel 2007, quando erano proprio loro alla guida di Governo e Campidoglio. Tutto finito? Affatto. Alemanno scrive una lettera al ministro Galan e al prefetto Pecoraro per la creazione di un tavolo di coordinamento. E Giro accetta di buon grado: «Alla proposta di Alemanno rispondiamo certamente di sì. Esiste già un coordinamento fra il Comune e il Governo, rappresentato, come è noto, dal Prefetto e dal suo ufficio territoriale. Se vogliamo inserire nell'agenda del coordinamento anche il tema della sicurezza dei maggiori monumenti statali romani, perché no». Ecco come un barattolo di acquaragia si trasforma in dietrologia politicante.

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