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Un Montezemolo tra i vip truffati

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Professionisti, imprenditori e vip. Più di 470 persone hanno subito una truffa finanziaria da 35 milioni di euro. Un caso che ricorda molto da vicino la maxitruffa di cui è accusato Gianfranco Lande, il «Madoff dei Parioli». Stavolta in manette sono finite otto persone, arrestate dagli uomini del nucleo speciale di polizia valutaria della Finanza coordinati dal procuratore aggiunto Nello Rossi e dal pm Stefano Fava con le accuse di associazione per delinquere, riciclaggio e trasferimento fraudolento di valori. Le menti del raggiro, per gli inquirenti, erano Bruna Giri e Maria Caterina Di Leo, due donne con esperienza ventennale nel campo degli investimenti finanziari, che avrebbero sfruttato le informazioni privilegiate a cui accedevano per raccogliere i risparmi di centinaia di persone e dirottarli su investimenti «fantasma». Le due promettevano interessi fino al 10 per cento annuo attraverso artifici e raggiri, consegnando moduli apparentemente emessi da istituti di credito o società finanziarie in realtà chiuse negli anni passati. I clienti venivano adescati negli ambienti della Roma Bene, anche durante le feste a cui partecipavano vip della Capitale organizzate dalla stessa Giri. Nella rete sono finiti imprenditori e professionisti, primari di ospedale e anche Nicola Cordero di Montezemolo, parente del presidente della Ferrari, che avrebbe investito 700 mila euro. I soldi raccolti venivano poi versati in conti correnti di terze persone (Claudio Pagoni, Alfredo Pagoni, Rosa Benevello e Maria Torzelli) che, nell'organizzazione, avevano il compito di prelevare il contante, monetizzando così la truffa, che ha toccato in soli cinque anni 35 milioni di euro. Le indagini della polizia valutaria delle Fiamme Gialle, grazie anche all'iniziale denuncia di 170 truffati, hanno permesso di scoprire come era illegalmente gestito il flusso di denaro. E anche di ricostruire come i membri del sodalizio criminale siano stati coinvolti nel trasferimento illecito di un credito Iva di 400 mila euro. In questo caso il curatore fallimentare di una società, Federico Di Lauro, commettendo dei falsi, si era appropriato della somma a scapito dei creditori, attraverso la fittizia cessione a una seconda società costituita ad hoc e poi trasferita all'estero. Oltre a Di Lauro, sono scattate le manette anche per sua moglie Xiao Dong Mei, attrice protagonista di alcune pellicole cinematografiche e anche di una serie televisiva e sosia di Kaori, e per figlio Xiao Gang. L'operazione della finanza ha portato, oltre agli otto arresti, a numerosi sequestri: una Mini, una microcar, una Ford Fiesta, tre moto, una Smart e un Porsche 911 da 170 mila euro. Sequestrati anche un immobile da 250 mila euro a Ostia, una villa a Fregene da oltre 1,2 milioni, una casa alla Camilluccia e uno yacht di 17 metri da 370 mila euro. Bloccato anche denaro per un valore complessivo di un milione e 205 mila euro.

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