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Così ripartono economia e lavoro

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Ilvice presidente della giunta e assessore all'Urbanistica, Luciano Ciocchetti è ben consapevole (e soddisfatto) di aver raggiunto un traguardo decisivo dal punto di vista politico e non solo. Il Piano Casa porta infatti il suo nome. Onorevole Ciocchetti sono stati giorni lunghi e complessi, con diversi colpi di scena. Alla fine però ce l'avete fatta. «C'è stato un grande lavoro di squadra, mi sarei aspettato una posizione diversa da parte del Pd, che vuole essere riformista, è un grande partito e ha una grande rappresentanza. Doveva affrontare questo confronto in modo diverso, aveva cominciato a farlo tanto che diversi emendamenti delle opposizioni tutte sono stati recepiti dalla giunta. Poi si è fatto risucchiare da una visione falsamente ambientalista e ideologica». C'è da dire che anche il ministro Galan ci ha messo del suo però. «La legge regionale del Veneto a cui ha fatto riferimento il ministro Giancarlo Galan, approvata l'8 luglio 2009, prevede la possibilità di ampliare fino al 45% su aree demaniali, su aree pubbliche, nei centri storici, mentre noi li escludiamo. Si è fatta anche una polemica sui porti ma in proporzione il Veneto ne ha molti più del Lazio. Questo per dire che è una polemica assurda su cui l'opposizione si è consumata. Credo che non siano queste le cose importanti su cui ragionare. Sulle questioni di legittimità costituzionale poi stiamo tranquilli, non c'è nessuna norma in questa legge che viola la Costituzione italiana». L'opposizione ha già promesso il referendum però. «Vogliono fare il referendum? Bene, siamo pronti a dare una mano anche noi per la raccolta firme. Un recentissimo studio da noi commissionato ha mostrato che il 72% dei cittadini del Lazio vuole il Piano Casa». Cosa significa questa legge per l'economia della Regione? «Siamo in un periodo di grave crisi economica e il 30% dell'economia laziale dipende dall'edilizia. Il Piano Casa rappresenta dunque un punto di forza per l'economia tanto che metterà in campo migliaia di micro-imprese e di interventi diffusi sul territorio che porteranno a oltre 1,24 miliardi di euro di investimenti e darà lavoro a 21 mila persone, delle quali 16 mila impiegate direttamente e 5 mila dell'indotto. In un settore che vorrei ricordare negli ultimi due anni ha perso 12 mila posti di lavoro. C'è poi un rivoluzionario aspetto sociale con gli incentivi per l'edilizia a vantaggio delle categorie più deboli e l'introduzione per la prima volta, grazie all'impegno del collega Buontempo, del mutuo sociale». C'è però chi vi accusa di aver fatto un favore soltanto ai "palazzinari". Questa legge lavora sulle scatole edilizie già presenti sul territorio e quindi legittime. L'interesse dei grandi costruttori è quello di vendere il nuovo e non ristrutturare il vecchio e questa legge per il 90% favorisce la ristrutturazione di quello che esiste. Abbiamo fatto una legge equilibrata che dà più case, più edilizia, più lavoro, all'interno di regole più flessibili e semplici. È ciò che i cittadini ci chiedono, non i grandi costruttori. Sus. Nov.

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