La Finanza recupera 5 milioni Ai risparmiatori solo gli spicci
Dai diecimila euro a oltre un milione di euro. Queste le cifre versate dalle vittime dei due promotori finanziari arrestati perché accusati di aver organizzato una truffa da 35 milioni di euro. Il risparmiatore più «piccolo» è quello che ha versato agli indagati venti milioni di vecchie lire, fino a una donna che invece ha consegnato ai promotori due miliardi e mezzo del vecchio conio. E una professoressa che avrebbe perso 190 mila euro. Secondo le indagini della Guardia di Finanza a capo dell'organizzazione sarebbe una donna, Bruna Giri, che si troverebbe però a Santo Domingo. Gli investigatori temono però che la donna che ha investito un milione e duecentomila euro possa recuperare una minima parte del denaro poiché la Finanza per ora ha recuperato soltanto 4-5 milioni su 35. «Non ti preoccupare tesoro, si risolverà tutto presto. Hanno preso un abbaglio». Questo ha detto Federico Di Lauro alla moglie Xiao Dong Mei quando i finanzieri si sono presentati a bordo dello yacht con due ordinanze di custodia cautelare. L'ex modella e attrice cinese è rimasta sbalordita quando si è resa conto che gli uomini delle Fiamme Gialle erano venuti per arrestarli (lei si trova ai domiciliari, il marito invece a Regina Coeli) come presunti componenti dell'organizzazione che ha truffato 470 persone (170 hanno presentato denuncia). La coppia è inoltre accusata di aver sottratto 400 mila euro di Iva a una società di cui Di Lauro, commercialista, era curatore fallimentare. Intanto l'avvocato della donna Giuseppe Di Noto ci tiene a sottolineare come la sua cliente sia totalmente estranei alle accuse: «L'attrice Dong Mei Xiao e il marito Federico Di Lauro, non c'entrano niente con il raggiro. Federico Di Lauro e la moglie cinese Dong Mei rispondono di fatti che non hanno nulla a che vedere con la vicenda della maxi truffa. Entrambi chiariranno la loro posizione al più presto». Nei prossimi giorni saranno ascoltati nell'interrogatorio di garanzia. In particolare Federico Di Lauro, quale curatore fallimentare della società destinataria del rimborso, secondo la procura, commettendo una serie di falsi si era appropriato della somma a discapito dei creditori attraverso la fittizia cessione a un'altra società, subito trasferita all'estero. Il Nucleo valutario della Guardia di Finanza aveva chiamato Di Lauro annunciando una perquisizione a bordo del «17 metri» attraccato all'isola di Ponza. Quando l'imbarcazione è approdata a Isola Sacra, tra Ostia e Fiumicino, dove a Di Lauro era stato chiesto di ormeggiare, la situazione è apparsa ai coniugi in tutta la sua gravità.