Ladri all'arrembaggio. Romani al Monte di Pietà
In tempi di crisi e ristrettezze, di cinghie che si tirano e tagli drastici alle spese sono sempre di più i romani che impegnano i propri gioielli, l'argenteria o pellicce tanto fuoristagione per pagarsi la settimana di riposo e tenere al sicuro i preziosi nelle cassette blindate dei Monti di Pietà. L'istituto di credito su Pegno, che a Roma ha sede proprio a piazza Monte di Pietà, ieri mattina era già affollato. Tanta, tantissima gente in coda per impegnare o depositare in custodia i preziosi. I numeri sospesi già alle 11 del mattino, d'altronde, lo confermano. «Sono sempre molti i romani che, prima di partire per le vacanze o comunque in previsione di un viaggio per i motivi più diversi, impegnano i propri gioielli coniugando la duplice necessità di ottenere subito i contanti utili a pagarsi le ferie e allo stesso tempo di metterli al sicuro piuttosto che lasciarli in casa, alla mercè di eventuali ladri – spiega Massimo Satta, direttore della filiale Unicredit di piazza Monte della Pietà - . Ma la crisi sulla nostra attività non ha alcuna influenza: da noi sono sempre venuti in tanti, troppi – tiene a precisare lo stesso direttore – Fino a non molti anni fa qui ci lavoravano trecentocinquanta persone, rispetto ai cinquanta di oggi. La gente impegnava biancheria, lenzuola, macchine fotografiche: giù, nel reparto esposizione, il viavai era tale che i dipendenti, perennemente accaldati, venivano vestiti con abiti estivi anche in inverno». La situazione effettivamente sembra esser cambiata poco perché, dall'orario di apertura alle 7,40 fino alla chiusura delle casse alle 14,10 la fila per portare a valutare i propri preziosi e ottenere il rispettivo in contanti è epocale. Non c'è giorno che conta: alle 10,30, a neanche tre ore dall'inizio delle operazioni, la sala dove si impegnano e si stimano i valori sembra già un cinema. Le file di sedie sono stracolme di gente in attesa del proprio turno: e non stiamo parlando di un festivo, perché l'istituto in piazza del Monte di Pietà è aperto solo nei giorni lavorativi. In due ore di attesa è facile che vengano chiamate già oltre cento persone. «Conviene a tutti – spiega Lucia, in fila già alle 8,35 -. Sono anni che porto i miei gioielli qui prima di un viaggio. Le spese di custodia sono poche, senz'altro inferiori a quelle di una banca normale, e al rientro sono sicura di ritrovarli». Ma c'è anche chi, invece di lasciare il bene nelle cassette di sicurezza, lo impegna direttamente pagandosi addirittura le vacanze. «Da secoli funziona sempre allo stesso modo – conferma il direttore -. Si porta un oggetto, gioielli argenti pellicce, viene data una valutazione prudenziale ai fini del solo finanziamento proposto poi al cliente che può disimpegnare anche subito quanto portato visto che rimane sempre di sua proprietà. Il riscatto degli oggetti dati in pegno deve avvenire entro massimo un anno dopo il pagamento degli interessi dovuti». «Io è già il secondo anno che mi pago le vacanze con gli amici portando le catenine e i braccialetti che tanto non metto – dice Luca – Mi prendo i contanti delle cose impegnate e parto. Poi magari se si riesce a venderle all'asta mi prendo pure l'eccedenza».