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Sono le 10,50 di un lunedì di mezza estate.

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C'èil signore vestito di tutto punto che attende il proprio turno appoggiato al muro, una ragazza che gioca con il suo videofonino e la donna accanto che la guarda incuriosita. Poi la casalinga con gli orecchini di perla, il coatto con la canottiera, i tatuaggi e il codino unto da troppo gel. Perfino un signore che, con i capelli tinti e tirati indietro e una mazzetta di contanti stretta in pugno sembra uscito dal film «Febbre da cavallo». «Chi viene da noi non è solo il povero che impegna vecchi preziosi per tirar su i soldi che mancano alla fine del mese. Ai Monti di Pietà – spiega Massimo Satta, direttore dello storico istituto di credito su pegno – si vedono ogni giorno tutti i generi di persona. Dal commerciante che ha porta qui i preziosi che ha in giacenza per prendersi la liquidità e, fatte le operazioni che ritiene necessarie, decide se e quando riprendersi i propri oggetti, alla signora che vuole impegnare un vecchio bracciale fuori moda per comprare un bel regalo al figlio – elenca con memoria storica il direttore – C'è poi l'artigiano che magari non ha un punto vendita e che porta gli oggetti da noi per farli valutare». Ma cosa si impegna la gente comune? «Sicuramente sono cambiati i tempi – spiega Satta – Una volta si accettavano biancheria, pezzi di corredo, macchine fotografiche: oggi è possibile portare gioielli, argento, pellicce, orologi ma solo in oro». I denti, quelli no, non se li impegna nessuno ai Monti di Pietà. «Ma nella mia carriera mi è capitato di assistere a scene ben più spiacevoli – continua il direttore – Non potrò mai dimenticare una coppia di extracomunitari: lei che si toglieva le cose da dosso, i bracciali, gli anelli, gli orecchini, gli affetti di una vita. Ogni oggetto che metteva sul banco chiedeva al marito a quanto potessero arrivare con quello. È stato straziante». Poi, certo, c'è chi è disposto a impegnare perfino la fede nuziale per fronteggiare un periodo di difficoltà, nella speranza magari di riscattarla in tempi migliori. Il pensionato che fruga nei vecchi ricordi per campare decorosamente. «Ma crescono gli italiani che ci usano per disfarsi di oggetti indesiderati, regali non graditi e ninnoli fuori moda – aggiunge Satta – Sempre di più le persone che impegnano preziosi legati a una relazione o a un matrimonio ormai conclusi. Una signora che giocava a carte con le amiche all'insaputa del marito – ricorda ancora il direttore – prendeva il treno ogni settimana da Firenze per venire qui a impegnare i propri averi e pagarsi così i suoi debiti. Alla vincita successiva tornava poi a riscattarli». Sil. Man.

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