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Nessun omicidio. Ma eccesso colposo

Sparatoria sul Gra, i rilievi

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Quale è stata la traiettoria del proiettile che ha ucciso Bernardino Budroni? Quando la procura avrà questa risposta potrà decidere quale strada giudiziaria seguire nei confronti del poliziotto delle volanti che ha fatto fuoco uccidendo il conducente della Ford Focus sul Grande Raccordo Anulare. Intanto, i magistrati hanno aperto un fascicolo d'indagine iscrivendo sul registro degli indagati l'agente che ha impugnato la pistola e ha sparato a Budroni, accusandolo, per ora, di eccesso colposo in uso legittimo di armi e non per omicidio colposo. Un atto dovuto, spiegano a piazzale Clodio, che darà la possibilità all'uomo delle forze dell'ordine di nominare un avvocato di fiducia e poter effettuare, semmai, consulenze tecniche di parte per dimostrare il buon operato durante l'inseguimento. La stessa magistratura ha infatti disposto una consulenza balistica per capire qual è stata la traiettoria del proiettile mortale, necessaria per ricostruire anche la dinamica dell'inseguimento e la successiva decisione di sparare contro il conducente della vettura fuggita all'alt della polizia: al poliziotto vengono contestati gli articoli 53 e 55 del codice penale. Era sabato mattina quando è iniziato l'inseguimento terminato con la morte di Bernardino Budroni, 40 anni. L'indagine è stata affidata al procuratore aggiunto Pierfilippo Lariani, che ha anche disposto l'autopsia sulla vittima morta in auto, all'altezza dello svincolo di via Nomentana. Budroni era stato denunciato dalla ex compagna per stalking. Nella notte tra sabato e domenica Budroni aveva raggiunto l'abitazione della ex fidanzata tentando di sfondare la porta di casa e danneggiando il portone d'ingresso dello stabile di via Quintilio Varo, l'ascensore lo ha preso a colpi di cacciavite e ha danneggiato la guardiola che si trova al centro dei due palazzi del civico. Quella notte, hanno raccontato gli inquilini del palazzo a Cinecittà, Budroni era una furia, metteva paura per quanto urlava e per l'aggressività che metteva nel cercare di parlare e incontrare la sua ex compagna. Tanto che la maggior parte dei condomini ha preferito non scendere in strada per calmare l'uomo per paura di essere aggrediti. È stata infatti l'ex fidanzata a chiamare le forze dell'ordine. Una volta sul posto, gli agenti hanno dovuto fare i conti con l'atteggiamento aggressivo dell'uomo, che alle 5 è salito in auto tentando di far perdere le sue tracce.

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