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La decisione

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Giàquesto, per quando riguarda il Pd Lazio rappresenta una notizia. La direzione regionale del partito, riunita ieri sotto la guida del commissario Vannino Chiti ha fissato infatti il «calendario» della marcia che porterà all'elezione del nuovo segretario regionale e dunque alla fine del lungo commissariamento: si svolgerà tra la fine di novembre e dicembre il congresso del Pd Lazio chiamato ad eleggere il nuovo segretario regionale del partito. Il prossimo congresso dei democratici laziali si svolgerà secondo le indicazioni che emergeranno nel corso della conferenza nazionale del partito che si svolgerà ad ottobre. In quella sede verrà stabilito se alle elezioni primarie per la scelta del nuovo segretario potranno votare tutti i cittadini o solamente gli iscritti al partito. «Sono soddisfatto del lavoro svolto e del dibattito, abbiamo messo un punto fermo nel percorso che porta alla fine del Commissariamento», ha commentato Chiti. Di parere opposto i consiglieri capitolini popolari democratici, Coratti, Zambelli e Policastro: «Il gruppo dirigente che guida il Pd del Lazio con il commissario Chiti, decidendo in direzione di paralizzare ancora il partito, si è assunto una grave responsabilità. La scelta di rifugiarsi, dopo un anno, ancora nel bunker ristretto della nomenclatura è sbagliata e pericolosa. Il Pd è nato per guidare un tempo nuovo, non per garantire i vecchi equilibri di palazzo. Subito primarie per tutto e tutti perchè con la nomenclatura e le stanze chiuse non si unisce e non si rigenera il partito». Una battaglia, quella interna al Pd, ancora tutta da giocare. S.N.

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