Ad Albano la lira fa ancora affari
ChiaraRai ALBANO La cara e vecchia lira salva ancora il commercio al dettaglio. Nove anni dopo l'introduzione dell'euro, valuta comune in 17 Stati membri dell'Unione europea, la lira porta ancora guadagno. Al civico 193 di corso Matteotti, ad Albano, davanti a un negozio, salta all'occhio un cartello scritto a mano dai colori sgargianti: «Si accettano pagamenti anche in lire». Un tuffo nei ricordi vedere i facsimile delle diecimila lire attaccati su un cartello per la strada. Come trofei di un florido periodo quando erano più che sufficienti «due milioni al mese» (circa mille euro) per mantenere un tenore di vita più che dignitoso per sé e per la famiglia, scherzo, non possono accettare una moneta che non è più in circolazione. Eppure, entrando, ci si accorge subito che è tutto vero. È uno dei pochi negozi dove c'è un viavai di acquirenti e all'incirca due su cinque pagano in lire. C'è abbigliamento di tutti i generi: dall'intimo ai costumi da bagno ai vestiti per signore di una certa età fino al reparto «outlet» per ragazzi. La commessa sorride di fronte a una domanda incredula di un ragazzo. «Sì accettiamo le lire – risponde la dipendente – se ha qualche nonno che ne conserva ancora può tornare da noi e acquistare ciò che desidera». Ci sono tanti modi per promuovere la merce e Roberto Lalli, proprietario del negozio è cosciente che «i soldi sono finiti» e per questo è contento di aver rilanciato le vendite. «So che ci sono ancora circa sei miliardi delle vecchie lire in circolazione, soprattutto nei paesi di provincia – dice Lalli – Potrò adottare questa sorta di promozione fino al 2012 fino a quando la Banca d'Italia accetterà il cambio. Non immaginavo che così tante persone avessero messo da parte banconote in lira, eppure ogni giorno vediamo giovani e anziani che si presentano con 50 mila lire per fare acquisti. Al momento dello scontrino, converto la cifra in euro e preferisco arrotondare a loro vantaggio, tanto ho guadagnato lo stesso un cliente che forse non avrebbe mai messo piede nel negozio se non fosse stato per il fatto che accetti la vecchia valuta». Romina ha appena acquistato dei jeans che forse non avrebbe mai comprato se in casa non avesse ritrovato le vecchie 50 mila lire, «giacevano inutilizzate nel cassetto dei miei genitori – dice – non avrei mai immaginato che potessero tornarmi utili, di questi tempi fare acquisti è un privilegio».