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Il cerchio è quasi chiuso

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Altridue presunti aggressori di Monti sono finiti in cella. Dietro le sbarre sono stati rinchiusi altri due indagati, considerati dai pm membri del gruppo che ha pestato a sangue Alberto Bonanni, facendolo cadere in coma. Gli arrestati sono dunque diventati cinque e un altro giovane, per ora, risulta indagato. In galera due giorni fa è finito il pittoredi 45 anni, Massimiliano Di Perna, che secondo gli inquirenti avrebbe dato il via alla maxi rissa la notte tra il 25 e il 26 giugno, e Gianluca Biscossi, di 38 anni, che invece avrebbe chiesto l'intervento degli altri componenti della banda per andare in «soccorso» dell'amico pittore. Quella di Bonanni, per la procura, è stata un'aggressione dettata dal senso di «protezione» del territorio dagli «estranei». Non ci sarebbe infatti una matrice politica dietro il pestaggio del musicista da un mese in coma all'ospedale San Giovanni. Durante le perquisizioni domiciliari gli agenti della Digos, che hanno eseguito gli arresti chiesti e ottenuti dal pm Silvia Sereni, hanno infatti trovato materiale che fa rifertimento sia al centrosinistra sia al centrodestra. Questo proprio a dimostrazione che ad unire i cinque arrestati era proprio la logica del quartiere. «L'aggressione di Bonanni è un fenomeno di violenza spropositata in cui l'ideologia politica non c'entra - ha detto ildirigente della Digos Lamberto Giannini - in questa storia è prevalsa la logica del quartire, controllato da un gruppo di persone che al di là del ceto, dell'età e del mestiere, si conoscono e si frequentano da piccoli». Il pittore chiuso in cella è colui che quella sera è steso in strada con un bastone dopo aver avuto una discussione verbale con Bonanni a causa di schiamazzi sotto le sue finestre. Secondo gli investigatori, qualcuno avrebbe sputato verso l'indagato, che a quel punto è sceso in strada impugnando il bastone. Una scena notata dal quinto arrestato, Gianluca Biscossi. Quest'ultimo, in base alle indagini della Digos, avrebbe immediatamente avvertito gli altri del gruppo, che non erano presenti in quel momento: «Venite subito dovemo da' una mano». E dopo poschi istanti ecco che la banda di Monti ha circondato, secondo i pm, Bonanni, prendendolo a calci, a pugni e a colpi di casco quando era già in terra. Biscossi è stato denunciato anche per mancata custodia di una pistola che legittimamente deteneva ma che è stata trovata in un luogo diverso dal domicilio indicato.

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