Rogo stazione Tiburtina Treni nel caos
E' stato domato dopo ben quattordici ora di lavoro dei vigili del Fuoco il forte incendio che si è sviluppato, intorno alle 4 di domenica nella sala apparati della stazione di Roma Tiburtina. Alte colonne di fumo hanno caratterizzato il risveglio dei romani abitanti della zona est, per una situazione che si è subito capito essere molto critica. Dalla mattina di ieri le prime gravi ripercussioni sul traffico ferroviario: nel corso della giornata i treni hanno avuto ritardi - soprattutto per le lunghe percorrenze - che andavano dalle 2 alle 5 ore. Pesantissimi i disagi per i viaggiatori, e la situazione si annuncia critica anche per domani. Le forze dell'ordine sono al lavoro per capire la dinamica del rogo, ma da una prima indagine, confortata anche dai rilevamenti dei vigili del Fuoco, si tenderebbe ad escludere la pista dell'incendio doloso. Nulla, al momento, viene escluso, ma il comandante provinciale dei vigili del fuoco, Massimiliano Gaddini ha affermato che "l'ipotesi per questo incendio è una probabile causa elettrica". "E' sembrato molto un classico incendio generato da cause elettriche - ha aggiunto - Al 90% mi sento di escludere altre cause". Per il sindaco di Roma Gianni Alemanno "questo brutto incidente creerà problemi per il prossimo mese non solo per i viaggiatori di tutta Italia ma soprattutto per i cittadini romani". Disagi quindi previsti anche per oggi per chi dovrà spostarsi in Italia e, soprattutto, per chi dovrà spostarsi nella capitale anche se "Il piano predisposto dall'assessore alla mobilità al comune di Roma Aurigemma" è in grado di ridurre i disagi, siamo in grado di garantire tutte le linee di percorrenza da domani con una serie di 'meccanismi di attenzione'", ha concluso Alemanno. Dall'amministratore delegato di Fs, Mauro Moretti è arrivato l'impegno ad "alzare il livello del servizio sia per le ferrovie regionali, FR1 e FR2, sia per la lunga percorrenza". ODISSEA PASSEGGERI Una giornata nera per chi era in partenza in treno da Roma e non solo, un'odissea fatta di attese, bivacchi e stress. Termini nel caos, ritardi di ore e ore nelle partenze, box informazioni presi d'assalto dai passeggeri, treni soppressi e convogli superaffollati con gente che pur di partire ha accettato di viaggiare in piedi. Il rogo nel cantiere della nuova stazione Tiburtina, ha creato non pochi problemi ai vacanzieri di fine luglio. E non solo a Roma: a Firenze, Bologna e Milano si sono registrati ritardi dei treni dalle quattro alle cinque ore, lamentele da parte di passeggeri 'irritatì dall'inconveniente e lunghe file alle biglietterie. Ritardi anche di oltre quattro ore a Napoli negli arrivi dei treni provenienti dal Nord. Su 137 treni a lunga percorrenza diretti a Roma, 24 (17,5% circa) erano deviati, 75 viaggiavano regolarmente (54,8% circa) e 38 erano stati soppressi (27,7% circa), è il punto nel pomeriggio fatto dalle Ferrovie dello Stato. Le Fs hanno allertato il personale nelle stazioni, con box informazioni più attivi che mai e messaggi sia audio che tramite pannelli sempre aggiornati sulla situazione. E poi poche ore dopo lo scoppio dell'incendio, hanno invitato i passeggeri a non salire sui treni che avessero nel loro tragitto la stazione Tiburtina. Ed è proprio sul luogo del rogo che i passeggeri hanno avuto l'esperienza più surreale: «Abbiamo visto il fumo arrivando qua vicino con la macchina - ha raccontato una coppia di ragazzi che sperava di partire per Firenze - ma non pensavamo certo che stesse bruciando la stazione». Una colonna di fumo nero 'incessantè, un forte odore di bruciato e la zona transennata e presidiata da vigili urbani hanno dato il benvenuto a diverse centinaia di persone mentre i residenti dei palazzi vicino alla stazione si sono barricati in casa sbarrando finestre ed abbassando persiane per paura del fumo. Alla Stazione Termini sono state invece le valigie a fare da sedie improvvisate alle tante persone rimaste bloccate, in attesa dei treni. Tra stupore e sconforto centinaia di passeggeri hanno fissato il tabellone con gli orari delle partenze, a Roma. Ritardi che aumentavano di ora in ora con il sogno delle loro ferie sempre più lontano: nella mattinata sono stati pochissimi i treni a partire, molti dei quali dirottati verso la via tirrenica. «Incredibile! È tutto bloccato - ha detto un anziano - I treni per andare nel nord Italia passano tutti dalla Tiburtina. È la fine... qui toccherà mettere le tende». Ma il vero problema sono stati i treni soppressi. Attese interminabili per diverse centinaia di viaggiatori che sono stati 'dirottatì su altri convogli ovviamente con i posti già tutti occupati perché prenotati: «Sono già due ore che aspettiamo - ha detto un signore che insieme alla sua famiglia è diretto a Verona - ora ci hanno dirottati su un altro treno, ma dovremo viaggiare in piedi. Questa è un'odissea che mi costerà pure 70 euro a biglietto». E mentre qualcuno assicura che le conseguenze in negativo sul traffico ferroviario non termineranno con la giornata nera di ieri ma si protrarranno per più giorni, il Codacons prepara una class-action nei confronti di Trenitalia per risarcire i passeggeri: «Deve studiare forme di indennizzo automatico nei confronti di passeggeri danneggiati - dice l'associazione - altrimenti agiremo con una class-action nei confronti dell'azienda a tutela di tutti i cittadini coinvolti nel blocco ferroviario di oggi».