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Scommessa rosa

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Gianni Alemanno con Sveva Belviso e Rosella Sensi

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La voce bassa, complice un microfono non proprio perfetto. L'entusiasmo per una nuova avventura non viene meno neanche con le domande incalzanti della stampa. Del resto è Rosella Sensi la protagonista della terza giunta Alemanno. Si occuperà di promozione della Candidatura olimpica, dei grandi eventi, delle politiche promozionali nel settore della moda e del coordinamento del Piano Strategico di Sviluppo. La delega della moda viene così sottratta all'assessore Bordoni che ottiene invece quella al Decentramento dell'ex vicesindaco Cutrufo. Il Turismo resta nelle mani di Alemanno che conferirà una super delega al consigliere capitolino (area Cutrufo) Antonio Gazzellone. L'altra importante novità siede a sinistra di Alemanno, Sveva Belviso, l'assessore augelliano alle Politiche sociali «promossa» vicesindaco. Un impegno in più dal quale legge un riconoscimento «al fantastico mondo del sociale, del quotidiano». E già le due donne del governo capitolino si occuperanno la prima del futuro, la seconda di quell'amministrazione ordinaria sulla quale poi, più di ogni altra cosa, giudicheranno i romani. Rinviate al mittente anche le accuse di sentirsi «animali protetti». Per la Belviso, che di politica ne ha masticata non poca, «come donna mi sento protetta a casa, con e nella mia famiglia. Al tavolo politico siamo tutti uguali, contano le capacità di aggregazione». La Sensi ricorda invece di provenire «da un mondo tipicamente maschile, come quello del calcio, non mi sento affatto un animale protetto». Il clima della nuova giunta è tutto sommato gioviale. Gli uomini tirano un sospiro di sollievo per il pericolo scampato. Scampano anche alla maggior parte del dibattito che si è svolto poco doco in Aula Giulio Cesare, dove per diverso tempo sugli scranni della giunta c'erano solo il sindaco, la Belviso e la Sensi. La sfida lanciata dal primo cittadino ribadisce le sei priorità per la Capitale, dal bilancio al decoro, ma la quota rosa ha segnato un solco ancora tutto da sondare. «Sì penserei a un ticket con una donna per la candidatura al secondo mandato», risponde Alemanno a una domanda di una cronista, così come annuncia la volontà di cambiare lo statuto capitolino e mettere nero su bianco il numero delle donne da inserire nella giunta. Così come previsto alla Regione Lazio. La «trappola» delle donne in giunta infatti non si può scaricare completamente sulla discrezionalità del sindaco. Anche i partiti in questo devono fare di più. Una lezione che certamente si è ben compresa. Gli equilibri anche stavolta ritrovati grazie a un lavoro certosino del partito e del gruppo consiliare, appaiono tuttavia già fragili. Ma la risposta di Alemanno alla domanda per chi abbia votato la Sensi alle amministrative indica il percorso obbligato da compiere: «A me non interessa da dove viene una persona ma dove va. Non mi interessa sapere per chi ha votato la Sensi, ma per chi voterà caso mai nel 2013». L'ultimo treno per la sfida del secondo mandato è appena partito.

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