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«Parlavo con il dottore, mamma sta male»

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Hannosempre la battuta pronta. Hanno in mente sempre un copione diverso rispetto alla situazione che devono affrontare. Come quando una paletta della Polizia si alza per fermare il conducente al volante mentre parla al cellulare. Appena l'automobilista si ferma e scende dalla vettura inizia la sceneggiata. «Mi scusi ma mi ha chiamato il dottore, mia madre sta male». Oppure. «Ho appena risposto, era una chiamata urgente di lavoro». «Spesso gli automobilisti usano le malattie come scusa - dice l'agente della Polizia municipale del II Gruppo e dirigente sindacale Sulpm Maurizio Fraschetti - non mi è mai capitato di sentire qualcuno ammettere le proprie responsabilità». Esistono poi altre persone che invece tentano di non farsi «beccare» al cellulare quando vengono fermati dalla polizia e fanno scivolare il telefonino sulle gambe: spesso il diplay resta illuminato e la sanzione è assicurata. Oltre alla multa vengono detratti anche cinque punti dalla patente. La Polizia Municipale nel 2010 ha elevato 3.381 verbali per automobilisti che guidavano parlando al cellulare senza utilizzare le auricolari. In alcuni casi, però, le multe vengono annullate dai giudici di pace ai quali si rivolgono gli automobilisti presentando un ricorso. Ma quale è il motivo? I verbali sono stati elevati senza fermare l'automobilista. Anche la Cassazione non dà una linea guida da seguire in questi casi. Una volta, infatti, dà ragione alla Polizia Municipale, la volta dopo invece all'automobilista. Comunque, per vincere il ricorso bisogna sempre spendere diverse decine di euro. E quindi, anche se il ricorso va a buon fine il cittadino qualche soldo lo ha già sborsato per aver parlato al cellulare. Au.Par.

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