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Medici e pazienti bocciano il ticket

L'ospedale San Camillo

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Musi lunghi e bocciature negli ospedali della Capitale: il balzello sulla sanità effettivo dall'altro ieri, 10 euro in più per le visite specialistiche e diagnostiche non convince nessuno. «Figuriamoci se questi soldi andranno a migliorare il servizio - sventola il ticket sotto il naso degli operatori dell'accettazione del Sant'Andrea il signor Agostino - per un Psa ho speso 40 euro, troppo». Avvelenati i pazienti, scettici i medici, critici («per solidarietà») anche coloro che possono contare sull'esenzione. In sintesi, le novità introdotte con la manovra del Governo stanno seminando solo rabbia e delusione. Dal San Filippo Neri al Sant'Andrea passando per il Gemelli, tutti sembrano perfettamente aggiornati: si conoscono ammontare degli aumenti, avendo qualcuno già sborsato i soldi della maggiorazione, e ambiti di applicazione. «Non servono degli studi per capire cosa hanno fatto - sbotta la signora Stefania al Gemelli - ci hanno messo ancora le mani nel portafogli. E dire che io, per risparmiare sulle analisi, sono diventata donatrice di sangue, così i controlli li faccio tutti in ambulatorio». Fugati i dubbi che lunedì mattina, prima dell'aggiornamento del sistema informatico con le nuove tariffe, hanno gettato nel caos ospedali e pazienti, le perplessità riguardavano soprattutto quali visite fossero già sottoposte al rincaro e i costi delle prestazioni già prenotate, ieri era il giorno della rassegnazione. «Cosa vuole che dica, sono scandalizzata - incalza la signora Andreina al San Filippo Neri - inizino a risparmiare i politici». Le fa eco Enrico: «È imbarazzante e deprimente: hanno imposto tariffe più salate nell'unico settore in cui sanno che nessuno è disposto a risparmiare, la salute». «Bisogna rendersi conto - rincara la dose Cristiana - che ci sono persone poverissime, ma che purtroppo non godono di esenzioni e privilegi: una famiglia con due persone che stanno male rischia di ridursi sul lastrico». Ma, come detto, i pazienti non sono i soli a storcere il naso. Al Sant'Andrea, pollice verso anche di infermieri e operatori: «Se con più soldi le cose funzioneranno meglio? Non mi faccia ridere», risponde defilandosi Andrea, medico, riassumendo il pensiero di molti colleghi. «Mentre i 25 euro introdotti già nel 2007 per i codici bianchi al pronto soccorso sono utili poiché i pazienti finalmente inizieranno a rivolgersi ai medici di base per problemi non gravi, sull'aumento del costo delle visite specialistiche per ora non possiamo dare un parere positivo. Saremo d'accordo solo se vedremo miglioramenti del servizio», sentenziano infine, dubbiose, Silvia e Claudia, rispettivamente specializzanda e medico del Sant'Andrea.

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