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Codici bianchi, nessuno riscuote le somme evase

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Incassareil ticket previsto per il codice bianco al pronto soccorso, infatti, è una responsabilità che compete a ogni singola Azienda Sanitaria. Così come inseguire gli eventuali evasori. Che, avendo magari usufruito del servizio sanitario a casse ormai chiuse, «dimenticano» di pagare il bollettino apposito il giorno seguente. Le Asl del Lazio, quindi, sono costrette a rincorrere in prima persona i pazienti rei, attraverso contenziosi legali. La Asl Roma C, ad esempio, in caso di mancato pagamento del ticket, procede a un richiamo scritto indirizzato agli evasori dal Direttore Amministrativo. Qualora non fosse sufficiente, l'Asl apre un contenzioso legale, rischiando di allungare notevolmente i tempi di riscossione, con chiaro danno economico. «Un sistema inefficiente», commenta Marco Di Stefano, consigliere regionale Pd del Lazio e presidente della Commissione Federalismo Fiscale e Roma Capitale. Per Di Stefano lasciare la riscossione alle singole Asl porta più aggravi che vantaggi. «Spesso succede», spiega, «che le spese sostenute, e legate ai costi del contenzioso e delle consulenze legali esterne necessarie a portarlo avanti, siano maggiori della somma da recuperare di ogni singola azienda sanitaria». Per questo Di Stefano rilancia l'idea di un'Agenzia Tributaria Regionale, che potrebbe prendersi carico della riscossione dei ticket evasi dei tutte le Asl della regione. «Abbiamo lanciato l'idea di una Agenzia del Lazio alcuni mesi fa», spiega. E anche la Presidente della Regione Renata Polverini ha mostrato di essere sulla stessa lunghezza d'onda. «Creeremo una nostra società per la riscossione dei tributi come la Lombardia. Il Lazio ha tassi d'evasione troppo importanti», ha annunciato a inizio maggio. Un Agenzia della Regione, sottolinea Di Stefano, potrebbe appunto essere utile anche per «rendere più efficiente il recupero dei ticket non pagati. Che io, ribadisco, ritengo un balzello per i cittadini. Ma che ci sono e vanno recuperati, visto che il federalismo fiscale renderà vitale per ogni ente locale la riscossione dell'evasione di ogni tipologia». Intanto, anche nelle altre regioni si fa strada l'idea di affidare a una struttura centralizzata il recupero dei ticket perduti: l'azienda sanitaria di Taranto, ad esempio, ha stretto un accordo con Equitalia. Che è incaricata anche in Toscana – dove la regione stima di perdere 40-45 milioni di euro l'anno per i ticket – di riscuotere l'evaso per le Asl di Prato e Firenze.

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