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Rosella come Franco nell'amore per la città

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Rosella Sensi

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Ha preso in mano le redini della Roma, di cui era presidente fino a pochi giorni fa, traghettandola alla cessione alla cordata americana. Ora rappresenterà la Capitale nel mondo occupandosi anche di grandi eventi e Olimpiadi nel nuovo ruolo di assessore della giunta Alemanno. Tutto nel nome di papà Franco, il presidente appassionato del terzo scudetto giallorosso, l'uomo disposto a mettere a rischio un impero economico fatto di hotel, terreni e petrolio per i successi della squadra di calcio. «Ho voluto raccogliere il testimone che mi è stato lasciato da mio padre per la città di Roma», sono state le prime parole pronunciate da Rosella Sensi piombata inaspettatamente in Campidoglio dopo l'annuncio del suo ingresso nella giunta che il sindaco Alemanno varerà entro martedì. «Voglio ringraziare Alemanno - ha detto la Sensi - da parte di mio padre e della mia famiglia c'è sempre stato un grande amore per la città di Roma legato alla società calcistica ma anche al desiderio di far conoscere Roma nel mondo». Rosella Sensi, il cui arrivo in Campidoglio non era stato preannunciato, ha accolto il nuovo incarico definendolo «un progetto molto ambizioso. Roma è il nostro biglietto da visita e dobbiamo promuovere il passato, il presente e quello che sarà il futuro della città per il 2020». Nata a Roma il 18 dicembre 1971 e laureata alla Luiss, Rosella Sensi è la figlia di Franco Sensi, cui è succeduta alla guida dell'azienda di famiglia Italpetroli e della As Roma, di cui è stata il ventesimo presidente, seconda donna a ricoprire questa carica dopo Flora Viola, moglie del mai dimenticato Dino. Alla guida della Roma, che ha condotto a partire dal 28 agosto 2008, è spesso oggetto delle contestazioni dei tifosi, a causa di una campagna acquisti reputata dagli ultras non all'altezza e delle successive dimissioni dell'allenatore Spalletti del settembre 2009. Circolano voci di debiti, di cessione imminente della società. Alla Roma vengono via via accostati i nomi di George Soros, Vinicio Fioranelli, Francesco Angelini. Ma di trattative vere neppure l'ombra. I debiti del gruppo di famiglia però sono tanti, Unicredit chiede un piano di rientro e riorganizzazione drastico per rientrare dei prestiti e alla fine Rosella firma la «resa»: alla famiglia Sensi restano gli immobili, il patrimonio della Compagnia Italpetroli e soprattutto la As Roma vengono ceduti. Da imprenditrice a politica. Da ieri per Rosella è iniziata una nuova vita.

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