Partito il treno olimpico
I cinque anelli olimpici abbracciano i sette colli. E lo fanno grazie al voto dell'Assemblea capitolina che con 51 voti favorevoli ha ufficializzato la candidatura alle Olimpiadi del 2020. Un'occasione importante quella di ieri dove nonostante pochi ma convinti dissensi (i consiglieri Azuni - Gruppo misto-Sel - e Alzetta -Roma in Action - hanno votato contro, mentre Storace e Rossin de La Destra si sono astenuti) la politica capitolina è riuscita a trovare una sintesi chiara e costruttiva. A partire dal primo firmatario, il leader dell'Api ed ex sindaco, Francesco Rutelli. «Da oggi Roma sfida il resto del mondo e abbiamo bisogno di alleanze per vincere la partita, sono certo che il Coni avrà la capacità di convincere cuori e menti per gareggiare. Lo stesso devono fare sindaco e governo - dice Rutelli -. Questa candidatura divenga possibile presentandosi sostenibile, ecologica e in grado di realizzare impianti e infrastrutture valide per la città. Prepariamoci a Olimpiadi ecologiche e tecnologiche e a emissioni zero, che dovranno avere una grande leva di volontariato. Questa sfida si può vincere nell'interesse di Roma e del Paese». Il dibattito in aula si è svolto in un clima di serenità e convinzione. Non sono tuttavia mancati momenti di confronto anche acceso ma alla fine l'appello del sindaco Alemanno a dare un messaggio forte e compatto di unità, perché «Roma è e sarà sotto gli occhi di tutto il mondo» ha colpito nel segno. «Quella che sembrava una missione impossibile, una sfida disperata, diventa sempre più una possibilità conctreta. Non stiamo parlando di un sogno, di una utopia, ma di una sfida alla nostra portata - ha detto Alemanno aprendo i lavori dell'Aula - Roma ha grandi potenzialità, ma la condizione di base è l'unità: mostrarci compatti, anche di fronte a un difficile momento politico. Oggi siamo chiamati a un atto che non è solo formale ma di grande sostanza e che segna un punto di non ritorno rispetto a questa nostra grande avventura». Poi l'appello a Walter Veltroni affinché sia primo firmatario alla Camera della mozione per la candidatura di Roma «così come feci io in Parlamento quando la Capitale si candidò per l'edizione del 2016», ricorda Alemanno. Non tarda la risposta dell'ex sindaco che da Firenze conferma: «Ne avevamo parlato tempo fa, era una cosa già concordata. Avevamo detto che mi sarei adoperato per essere il primo firmatario alla Camera, come Francesco Rutelli al Senato. Dare sostegno alla mia città, che amo e che ho servito per sette anni, è un dovere». Soddisfatti il presidente del Coni, Gianni Petrucci e il presidente e vice del comitato promotore, Mario Pescante e Andrea Mondello. «La gente si aspetta da noi una vittoria - ha detto Mondello all'Aula -. Si aspetta coesione in un momento chiave. Abbiamo tutte le carte in regola per vincere, a condizione di non farsi male da soli».