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Bimbo investito da moto Ha 5 anni. I medici: ce la farà

autoambulanza

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Ha rischiato di morire a cinque anni. Il bimbo è arrivato in elicottero al Gemelli in gravissime condizioni dopo essere stato investito da una moto mentre camminava con il padre a Fiano Romano. Una tragedia sfiorata quella avvenuta ieri pomeriggio in via Guido Rossa, nella zona nuova del Comune alle porte di Roma. Il bambino, Marco R., è stato sbalzato sull'asfalto da una piccola moto da cross guidata da un 17enne. Nell'impatto anche il motociclista è finito in terra, riportando però soltanto qualche escoriazione. Appena si è rialzato, erano le 14,30, non ha tentato di fuggire, ma ha atteso l'arrivo dei soccorsi e dei carabinieri: è stato denunciato per lesioni gravi. Le condizioni di Marco sono apparse subito gravi, tanto da convincere i medici a trasportarlo all'ospedale Gemelli. «Dall'elicottero i medici me l'avevano detto che era forte, che stava lottando. Mi avete tolto un mattone dal cuore». Abbraccia e bacia i medici tra le lacrime la mamma del piccolo Marco, insieme agli altri familiari nel reparto di terapia intensiva pediatrica del Gemelli. Erano tutti lì, fuori dalla sala operatoria, ad aspettare l'unica notizia che volevano sentirsi dare, e che è arrivata intorno alle 20, al termine di una complicatissima operazione alla testa. «L'intervento è riuscito – hanno rassicurato i medici – Ora servirà qualche tempo per la riabilitazione, ma il peggio sembra essere passato». Finalmente piange di gioia la mamma. Nessun riferimento al ragazzo che ha travolto il suo bimbo, nessun accenno alla dinamica dell'incidente. Tutti i pensieri sono per Marco, scorrono prepotenti i ricordi: «Giocava tranquillo, la mia unica preoccupazione era che non litigasse per i giochi con la sorellina, che stupida – parla tra sé e sé a voce alta, finalmente sollevata, la mamma – Quando lo vedrò non voglio sembrare triste, non deve vedere che piango perché altrimenti si preoccupa, devo dargli forza. E voi pregate, papà prega tanto per favore», si rivolge infine con le mani incrociate al nonno del piccolo.

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