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Anche Baldini nella rete dei «cravattari»

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Lanotizia emerge dalle oltre 200 pagine dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Tommaso Picazio. Baldini si sarebbe rivolto per la prima volta a Giuseppe De Tomasi, detto «Sergione», il capo del gruppo criminale, nell'estate del 2009, tramite un conoscente, per far fronte a debiti di gioco maturati a causa «della sfrenata passione per le corse dei cavalli». Il conduttore ottiene subito un prestito di 12 mila euro e poi altri 20 mila euro tra settembre e ottobre dello stesso anno. Nell'ordinanza si legge che il conduttore si trova «in posizione di debolezza e soggezione economica tanto da temere le reazioni» di «Sergione», che cerca di rintracciarlo attraverso il conoscente comune e arriva anche a presentarsi nella sede di Radio Kiss Kiss, dove Baldini lavora. «Quando capita je famo scontà tutto. È proprio uno st...o», si sfoga «Sergione» in una conversazione telefonica intercettata dalla polizia. De Tomasi, scrive il gip, «da un lato insiste per l'incasso della somma dovuta e dall'altro offre a Baldini la possibilità di avere altro denaro se avesse avuto bisogno di liquidità per evitare di essere protestato». Ascoltato come teste dalla polizia il 26 luglio del 2010, Baldini conferma i prestiti, ma nega si avere pagato interessi, sottolineando che da dicembre del 2009 non ha più rapporti con De Tomasi. «Per i prestiti avuti - racconta Baldini - De Tomasi non mi ha mai chiesto gli interessi anche perché in un'occasione ha cercato di farmi inserire la nipote alla trasmissione «chi ha incastrato Peter Pan?» Di Paolo Bonolis ma la cosa non riuscì. In un'altra voleva un aiuto a incidere un disco con canzoni cantate da lui, ma anche questa cosa non si fece».

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