All'interno si litiga
Fuoriinvece è conteso più che mai. È il partito di Casini che, tutti sanno, sarà l'unico vero ago della bilancia alle elezioni capitoline, per le quali mancano appena 18 mesi. Un tempo brevissimo per stilare programmi, trovare intese e partire con una campagna elettorale che si preannuncia durissima: se nulla cambia, la prossima Assemblea capitolina sarà composta da 48 consiglieri e non 60. A dare un assaggio di quanto accadrà nei prossimi mesi, il vicepresidente della giunta regionale dell'Udc, Luciano Ciocchetti. Nell'annunciare l'adesione al partito dell'ex presidente della commissione regionale Sanità, Luigi Canali (ex lista Marrazzo), Ciocchetti, oltre a confermare «la volontà di allargare un partito che ha le porte aperte», ha sottolineato: «Dire che bisogna fare un impegno programmatico per tentare di dare una soluzione ai gravi problemi di questa città non significa aver deciso cosa accadrà nel 2013. Credo che noi faremo una nostra iniziativa autonoma, insieme al nuovo polo, poi andremo a vedere sui punti programmatici quali intese si potranno comporre». Un commento, quello del vicepresidente del Lazio, alle parole del suo segretario nazionale, Lorenzo Cesa, che alla Festa dell'Unità avrebbe aperto al Pd proprio per le comunali. Del resto le «due anime» dell'Udc, una che guarda al centrodestra, l'altra al centrosinistra, non sono una novità. Ecco allora che Ciocchetti frena sulle parole di Cesa. «Chiaramente noi siamo all'opposizione, insieme al Pd, all'Api e ad altri partiti ma mancano ancora 18 mesi alle elezioni per il Campidoglio». Poi, per quanto riguarda il possibile sostegno alla candidadura di Nicola Zingaretti a sindaco (c'è chi dice che il "patto" sarebbe già chiuso), Ciocchetti replica: «Non mi risulta che sia ancora candidato. Mi pare che attualmente faccia ancora il presidente della Provincia». Immediate le reazioni sullo scenario del Terzo Polo (con l'Udc a fare da caposquadra) con un proprio candidato a sindaco. Il consigliere provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà, Gianluca Peciola mette subito le cose in chiaro: «Se l'Udc ha intenzione di costruire l'alternativa ad Alemanno con il Pd e le altre forze del centrosinistra, deve prima uscire dalla maggioranza in Regione e rispettare il percorso delle primarie per la scelta del candidato». La presidente della commissione Cultura della Regione, Veronica Cappellaro (Pdl), invece rilancia: «Gli amici dell'Udc sanno bene che la loro collocazione naturale è insieme al centrodestra e che questo, al di là dei personalismi, lo si deve a valori comuni ed esperienze condivise. Per evitare di doverci ritrovare il prossimo anno a discutere su alleanze dell'ultimo minuto, è necessario che la classe dirigente del Pdl inizi ora a costruire un percorso comune con Udc e Terzo Polo in genere, non lasciando l'iniziativa politica in mano al Pd». Zingaretti intanto definisce «importante» l'apertura di Cesa mentre Alemanno sottolinea la grande attenzione alla posizione costruttiva dell'Udc. Ma chissà se anche stavolta tra i due contendenti...