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Palazzina distrutta da una fuga di gas

Roma, Via Francesco Valesio, un esplosione causata da una fuga di gas provoca il crollo di un piccolo edificio (Foto GMT)

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Notte di panico in via Francesco Valesio, a Furio Camillo. Erano da poco passate le 3,30 quando un'esplosione, causata da una perdita di gas, ha fatto sobbalzare l'intero quartiere. Il bilancio parla di tre feriti (due vigili del fuoco e il ragazzo che ha lanciato l'allarme) e di decine di famiglie evacuate. Ridotta a un ammasso di cenere la palestra da cui si pensa possa essere partita la fuoriuscita di gas. Anche se l'Italgas ha verificato che «una condotta dell'alimentazione del gas all'edificio è stata inglobata in una controsoffittatura di una cantina trasformata in abitazione». Ingenti i danni alla palazzina teatro della deflagrazione; in particolare il primo piano dello stabile al civico 28, abitato da una coppia con sette figli, è andato completamente distrutto: «In estate ceniamo sempre sul terrazzo – il signor Giovanni indica col dito ciò che resta della veranda, una montagna informe di detriti e ricordi – se non fosse successo di notte, saremmo tutti morti». Unica vittima, la tartaruga che abitava in giardino: «Lilli, non siamo riusciti a portarla con noi». I fatti domenica notte. Erano circa le 3,30 quando un 25enne che si trovava in zona per primo ha avvertito un forte odore di gas all'altezza del civico 28 di via Valesio e ha chiamato i soccorsi. Una segnalazione, quella del ragazzo, che si rivelerà provvidenziale. Giunti sul posto, gli uomini del comando dei vigili del fuoco di via Genova hanno iniziato la ricognizione per individuare l'eventuale fuga di gas. Ma era ormai troppo tardi: di lì a pochi istanti, la tremenda esplosione: «Abbiamo pensato ad una bomba – racconta il signor Elio – il rumore è stato potentissimo». «Per fortuna – aggiunge Lucianna – gli altri pompieri avevano già bussato alle nostre porte dicendoci di uscire subito di casa, poteva essere una strage». Deflagrazione che però, come detto, ha ferito due vigili del fuoco e il passante che ha allertato i soccorsi, investiti da vetri e detriti sprigionati dallo scoppio: i tre, trasportati in codice giallo al San Giovanni, ne avranno per 15 giorni. Intorno alle 4 del mattino le 25 famiglie del civico 28, palazzina di 8 piani, e quelle degli stabili vicini erano tutte in strada, ad interrogarsi sul come avrebbero ritrovato le loro case: «Hanno fatto uscire anche chi abita negli appartamenti vicini come noi – spiega il signor Sergio – il botto è stato tale che anche lì abbiamo vetri rotti e serrande scoppiate». A subire i danni maggiori è stata comunque la famiglia del primo piano: «È agibile solo qualche stanza – continua evidentemente scosso Giovanni – Non siamo assicurati, ed abbiamo appena contratto due mutui». Chiuso il mercato rionale, ieri – tra saracinesche divelte e vetri crepati - anche i negozianti del bar e dell'alimentari che si affacciano sulla strada erano alle prese con la conta dei danni. Dichiarata inagibile, invece, la palestra al pian terreno da cui sarebbe scaturito lo scoppio. Nel primo pomeriggio, la situazione stava già tornando, per quanto possibile, alla normalità. Mentre gli inquilini, rientrati nei loro appartamenti, convocheranno una riunione di condominio per accertare entità dei danni e condizione assicurativa dello stabile. La causa dell'esplosione potrebbe essere una tubatura difettosa del palazzo essendo l'impianto della palestra interamente elettrico, come ha poi specificato il proprietario agli inquirenti. Poi c'è l'anomalia riscontrata dai tecnici dell'Italgas, per i quali «adesso si tratterà di verificare quanto questo cambiamento di condizione abbia potuto influire sull'accaduto».

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