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Gioca tranquilla. A tuo figlio penso io

Videopoker

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C'è un solo obiettivo: accalappiare più giocatori d'azzardo possibile. Così si moltiplicano gli stratagemmi. L'ultimo è offrire un servizio di babysitter accanto alla sala da gioco: la mamma incallita di scommesse può lasciare in custodia il proprio pargolo e dedicarsi indisturbata alla slot-machine. La febbre da mini-casinò sta contagiando sempre più romani. La polizia ha scovato e denunciato 25 titolari di agenzie di scommesse che non avevano l'autorizzazione. Trecentomila euro il totale delle sanzioni elevate. La fotografia che emerge dopo il duro colpo assestato dagli agenti della polizia amministrativa, diretti da Edoardo Calabria, è allarmante. Sono state controllate 33 agenzie per le scommesse, 11 sale bingo e 47 sale giochi dove si possono trovare macchinette videopoker e slot-machine. Il «mandante» del maxiblitz della polizia è emblematico. A chiedere l'aiuto degli agenti, infatti, sono stati i familiari stessi dei giocatori, preoccupati dal baratro in cui stavano sprofondando. In Questura, negli ultimi tre mesi, sono arrivati una cinquantina di esposti. Per spillare sempre più soldi, i gestori di questi locali avevano addirittura installato apparecchi bancomat. Così i contanti non finivano mai. Le stanze con il servizio di baby-sitter, invece, erano state aperte in un Bingo in zona Prenestina. «Quello che sta andando per la maggiore - spiega Calabria - sono le lotterie istantanee e i videogiochi che coprono il 68% dell'offerta. Si tratta di un'industria illegale che spesso ha un background di usura». La polizia ha messo in campo anche i propri psicologi, Giorgia Minotti e Rita Staccone, per tracciare il profilo del «ludopatico» tipo (uno su tre è donna, casalinga o libera professionista, tra i 40 e 50 anni). L'identikit si può sintetizzare così: il ludopativo è totalmente preso dal pensiero del gioco; aumenta di continuo l'ammontare delle proprie puntate; più perde più gioca; vorrebbe smettere ma non ci riesce e allora diventa sempre più ansioso e irrequieto; gioca per sfuggire ai propri problemi; mente a tutti, anche alle persone più vicine; commette azioni illegali, anche furti, pur di trovare i soldi per giocare; mette a repentaglio le relazioni personali; si affida a chiunque, pur di ottenere prestiti. Insomma, è una malattia che prima svuota le tasche dei giocatori e poi distrugge la loro vita.

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