La rivolta pendolare corre sul web
.Le denunce dei pendolari della Provincia sono sempre le stesse, ma stavolta la protesta si allarga. La rabbia dei passeggeri, costretti ogni giorno a viaggi-calvario, corre dai binari al web. Mentre alla stazione Termini l'assessore regionale alla Mobilità Francesco Lollobrigida e Trenitalia Lazio presentano il piano per migliorare il trasporto sulle ferrovie di Roma, gli utenti sono sul piede di guerra e annunciano battaglia perché «di viaggiare così - dicono - non ne possiamo più. Ogni giorno è un inferno». Lo scrivono via sms, sui blog e sulla bacheca del social network più famoso al mondo, Facebook. Una pioggia di proteste che rimbalza su oltre 40 gruppi fondati su internet dove gli utenti esasperati denunciano carenze, promesse mai realizzate e minacciano di bloccare un'altra volta il traffico ferroviario. Al loro fianco, nella battaglia contro Trenitalia e le disastrose condizioni di viaggio, era già sceso in campo il parlamentare del Pdl Francesco Aracri che, presa carta e penna, una settimana fa ha «bacchettato» non solo la società ma anche la Regione. Il vice coordinatore della Consulta dei trasporti del Pdl, in una lettera aperta al sindaco Alemanno e al governatore del Lazio Polverni, ha richiamato all'ordine l'ad di Trenitalia, Moretti. «Ha illustrato il piano industriale - ha scritto Aracri - parlando di un nuovo modello di esercizio per la Capitale e per il Lazio senza però tenere conto delle esigenze locali». In sostanza il parlamentare del Pdl ha denunciato lo squilibrio tra investimenti e offerta nell'alta velocità rispetto a quelli per il trasporto regionale. E ha snocciolato numeri: «I servizi di alta velocità - ha sottolineato - occupano poco meno di 1000 chilometri di linea ferroviaria, solo il Lazio ha un network ferroviario con più di 1200 chilometri. I viaggiatori dell'alta velocità sono meno del 10%, quelli del trasporto regionale oltre il 52%. Le condizioni dei pendolari - ha detto il vice della Consulta trasporti Pdl - che ogni mattina partono dai vari angoli del Lazio per raggiungere Roma sono incredibili e loro, già sanno, che nel 2015 questo viaggio quotidiano, sarà più lungo di quello da Roma a Milano». L'unica soluzione? Più investimenti sulla rete locale. Ma da Comune e Regione nessuna risposta.