«Correva in strada con un coltello da cucina in mano, era tutto insanguinato, è stato il caos».
«Lagente scappava impaurita da una parte all'altra, non si capiva nulla. Poi ho visto quel ragazzo col coltello in mano, non ci potevo credere. Viene spesso qui da noi a fare la merenda, è sempre stato un tipo taciturno, stava sulle sue, ma tranquillo. Chi si sarebbe mai aspettato qualcosa di simile?». Sconvolta anche suor Carla, dell'Istituto religioso Apostolo Sacro Cuore di via Germano Sommeiller: «La nostra Laura era venuta qui per vedere gli esami – spiega con la voce rotta dal pianto – abbiamo sentito le urla, siamo scesi in strada e l'abbiamo vista in un lago di sangue. Era cosciente ma non riusciva a muoversi, l'aveva colpita alla gola proprio fuori dalla scuola. Gli studenti hanno visto la scena e si sono messi a correre dietro a quell'uomo, arrivato in piazza aveva alle calcagna mezzo quartiere». Parlano di ragazzi tranquilli riferendosi ai pazienti della casa di cura residenti e negozianti della zona: «Certo, si vedeva che erano sotto osservazione – precisa Claudio, la cui officina è ad un passo dalla clinica – al massimo chiedevano una sigaretta, ma non hanno mai dato problemi». Trincerati nel silenzio, invece, operatori e personale della struttura: «Dobbiamo tutelare la tranquillità dei nostri pazienti – rispondono dal citofono – è successo qualcosa di inspiegabile e gravissimo. Chiediamo solo di rispettare la difficoltà del momento». Eri. Del.