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Accoltella la cuoca fugge dalla clinica e ferisce due passanti

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EricaDellapasqua Accoltella la cuoca della clinica dove era in affidamento giudiziario, poi fugge in strada armato di coltello da cucina e ferisce due passanti. Mattinata di criminale follia ieri, a San Giovanni, dove un ventottenne con disturbi mentali ricoverato nella casa di cura «Tarsia» di via Gian Battista Piatti – ha seminato il panico tra la folla, per poi rischiare il linciaggio per mano dei cittadini che avevano assistito alla catena di aggressioni consumate tra via Gian Battista Piatti, via Carlo Felice e piazza Santa Croce in Gerusalemme, dove l'uomo è stato fermato da due carabinieri del Comando legione Lazio e poi bloccato nell'ambito di un'azione congiunta con l'autoradio del Commissariato Appio ed Esquilino. Nessuno dei feriti, trasportati all'ospedale San Giovanni, è in pericolo di vita. I fatti: alle 11.30 Marco Luzi scappa dal centro in cui era ricoverato dopo aver sottratto un coltello dalla cucina e aver ferito la cuoca. In strada iniziano le aggressioni: prima colpisce due volte un pensionato di 79 anni, Giuseppe Piffari, mentre sta salendo sull'auto posteggiata in via Piatti. Il raptus conduce lo squilibrato verso via Carlo Felice, dove colpisce Laura Brugnaro, insegnante dell'Istituto religioso Apostolo Sacro Cuore di 29 anni. Poi ancora via, di corsa, col coltello in mano, sanguinante, e quelle urla: «Io sto male, aiutatemi, io sto male». Infine la cattura. Lievemente ferito, il giovane è stato condotto al San Giovanni, dove lo ha raggiunto la madre e dove è piantonato in stato di arresto per lesioni pluriaggravate. Non è la prima follia di Marco Luzi. Il 23 settembre 2009, nel nome «dell'Anticristo», aveva accoltellato quattro persone. Quella mattina l'allora 25enne firmò la sua sequenza diabolica nella storica chiesa di San Saba. Ferì al volto un prete di 68 anni, al collo di un parrocchiano di 77, lievemente a una spalla una baby sitter peruviana che aveva in braccio una bimba di tre anni e, infine, accoltellò uno dei poliziotti che lo avevano fermato in via San Teodoro, a due passi dal Circo Massimo. Nell'aprile del 2009, in base a una perizia psichiatrica, il giudice prosciolse il giovane perché ritenuto incapace di intendere e di volere, anche se dispose nei suoi confronti una misura di sicurezza per almeno cinque anni.

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