Nei guai altri due aggressori di Alberto
Anche il quarto ragazzo è stato identificato. Un giovane di 18 anni dovrà rispondere di concorso in tentanto omicidio per l'aggressione di Alberto Bonanni, il musicista in coma dal 25 giugno scorso. Ma non finisce qui. Gli investigatori della Digos hanno individauto anche un quinto ragazzo, anche lui presente al momento del pestaggio a Monti alle 3 del mattino. Il cerchio intorno ai presunti responsabili della violenza ai danni del chitarrista si sta per chiudere. All'appello mancherebbe ancora un sesto giovane, che non è escluso che nelle prossime ore possa essere individuato dagli inquirenti grazie alla visione delle immagini registrate da un telefono cellulare e dalla telecamera che si trova su un palazzo e che era puntata proprio sul luogo dell'aggressione. Esaminando queste immagini, gli inquirenti sono potuti risalire al quarto ragazzo, che avrebbe avuto un ruolo minore rispetto ai tre arrestati, non essendo stato coinvolto nelle fasi più cruente del pestaggio. I quattro giovani probabilmente si trovavano insieme nella piazzetta limitrofa, quando, saputo del diverbio tra il pittore e il gruppo di ragazzi tra cui vi era la vittima, si sono precipitati «in difesa» dell'uomo. Per ora, dunque, nelle maglie della giustizia, sono finiti Christian Perozzi, Carmine D'Alise, Gaetano Brian Bottigliero e un altro denunciato. Per i primi tre il gip ha già convalidato l'arresto e ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per tentato omicidio per evitare che i tre indagati possano parlare con eventuali complici e inquinare quindi le indagini. Accertamenti che infatti non sono ancora terminati, poiché gli investigatori della Digos stanno continuando ad ascoltare testimoni presenti quella notte (amici di Alberto e passanti) e visionando le immagini di due video. A dirigere le indagini della Digos è il sostituto procuratore Sereni, che ora dovrà valutare quali provvedimenti prendere nei confronti del quinto ragazzo individuato dalle registrazioni. Intanto tra gli indagati è già iniziata una sorta di rimpallo di accuse. Soltanto Carmine D'Alise avrebbe ammesso di aver colpito con un calcio in testa Alberto Bonanni quando era in terra. «Dopo mi sono nascosto dietro a una macchina parcheggiata e ho visto che si era rialzato - avrebbe detto al gip D'Alise - sto pregando perché non muoia».