Ucciso da un killer professionista
A ventiquattr'ore di distanza dall'omicidio di Marco Salera, avvenuto sabato pomeriggio in via Domenico Baffigo a Ostia, le indagini dei carabinieri iniziano a far emergere i primi elementi utili a ricostruire dinamica e movente. La pista più accreditata dagli inquirenti è quella che riconduce allo spaccio di droga, attività per la quale la vittima era già stata giudicata in passato. Gli investigatori, anche ieri pomeriggio guidati dal colonnello Stefano Sancricca, comandante del nucleo investigativo della compagnia dei carabinieri di Ostia, hanno continuato ad interrogare i condomini dello stabile dove è avvenuto il delitto, i familiari di Salera e alcuni suoi amici. Da quanto è emerso, però, nessun elemento di rilievo utile alle indagini sarebbe stato rivelato dalle persone ascoltate. Novità invece arrivano dalla dinamica e dalla presunta arma da fuoco utilizzata per compiere l'omicidio. Sembra infatti che Salera, recatosi presso l'abitazione della fidanzata, non l'abbia trovata in casa e, essendo sprovvisto delle chiavi dell'appartamento, abbia deciso di attenderla sul pianerottolo dove invece è stato raggiunto dall'assassino. Dubbi anche sul modello di pistola usato dal killer. L'assenza del bossolo sulla scena del crimine, infatti, aveva in un primo momento indirizzato gli inquirenti su un revolver (arma che, dopo lo sparo, lo trattiene al suo interno). Il solo colpo utilizzato per uccidere la vittima, però, sta facendo riflettere gli investigatori. A sparare potrebbe essere stato un professionista che, prima di allontanarsi dallo scena del crimine, non avrebbe avuto difficoltà a raccogliere il bossolo da terra. Oggi, comunque, sono attese novità importanti. Questa mattina, infatti, verrà eseguita l'autopsia sul corpo del ragazzo ucciso e molte nubi si dissolveranno. Dai risultati il medico legale potrà indicare con certezza il calibro dell'arma utilizzata e se, primo dello sparo, ci sia stata una colluttazione tra vittima e carnefice. Sempre in giornata sono previsti anche i risultati delle analisi effettuate sul coltello da cucina ritrovato a fianco del cadavere. Verrà accertato quindi se le tracce ematiche rinvenute sulla lama sono riconducibili solamente a Salera oppure anche all'omicida.