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Pinza chirurgica nella pancia Polverini: fare chiarezza

Roma, la lastra che certfica la presenza di una pinza chirurgica nell'addome di una donna

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La governatrice Polverini ora pretende chiarezza. La presidente del Lazio è in prima fila sul caso della donna di 65 anni operata cui è stata lasciata una pinza chirurgica nell'addome in seguito a un intervento di resezione del colon eseguito dal primario del reparto di Chirurgia d'urgenza del San Camillo Forlanini, Donato Antonellis. «È un fatto gravissimo», sostiene la Polverini, che dice di aver già preso in mano personalmente la situazione. «Ho già contattato la direzione generale dell'ospedale San Camillo e, in particola modo, il direttore generale Aldo Morrone. Insieme metteremo in campo tutte le azioni necessarie affinché venga fatto chiarezza al più presto ed emergano le responsabilità». Una linea, che coincide con quella dello stesso direttore generale, che ha già avviato un'indagine conoscitiva interna per capire realmente cosa sia accaduto in sala operatoria e come sia stato possibile che l'équipe chirurgica abbia dimenticato un kelly di 25 centimetri nell'addome della donna, operata il 17 giugno, dimessa e ricoverata una seconda volta venerdì primo luglio quand'è tornata in ospedale in preda a lancinanti dolori alla pancia. Nell'occhio del ciclone potrebbe finire il prof. Donato Antonelli, primario di Chirurgia d'urgenza, segretario regionale dell'Anaao-Assmoed e già oggetto di un'interrogazione alla Polverini presentata in Consiglio regionale dal capogruppo dell'Api Mario Mei, il quale chiedeva chiarezza sulle modalità di assegnazione dell'incarico e sulla gestione di un reparto il cui tasso di mortalità sarebbe raddoppiato dal 2006 ad oggi. Mei cita i dati del San Camillo Forlanini. Dati che sono allo studio anche del dg Morrone, cauto tuttavia sull'argomento: «Valuteremo attentamente insieme a una commissione ad hoc le evidenze tecnoco-scientifiche e dopo, d'accordo con la Regione, decideremo come muoverci», spiega il dg. Intanto l'incarico quinquennale del primario di Chirurgia d'urgenza sarebbe scaduto. Il rinnovo è all'attenzione del dg Morrone e della Regione. Sulla vicenda chiedono chiarezza anche i sindacati. Achille Lunghi, coordinatore Rsu dell'azienda ospedaliera, auspica «che nell'indagine conoscitiva il dg Morrone lavori con i sindacati» e stigmatizza la velocità con cui «stando a quanto appreso dalla stampa, il chirurgo ha scaricato il problema sulla ferrista». Inoltre accende i riflettori «sulle carenze di organico e il blocco del turn-over che costringono a turni estenuanti che aumentano lo stress e incidono sull'attenzione attenzione». E la famiglia della donna operata due volte? Dopo lo sfogo della paziente che sarà dimessa a inizio settimana, ieri il marito, raggiunto al telefono nella sua abitazione nel reatino, ha risposto con un secco «no comment».

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