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A Monti spunta la "Brigata nera"

Uno degli indagati, Christian Perozzi

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«Brigata rione Monti» nel cuore di Roma. A molti non dirà nulla. Ma chi frequenta le strade e le piazze limitrofe al luogo dell'aggressione del musicista Alberto Bonanni sa di cosa si tratta. E conosce i volti e i nomi di chi fa parte della «fratellanza». Tra questi, anche uno dei presunti aggressori del ragazzo di 29 anni pestato la notte tra sabato e domenica scorsi e ricoverato in gravissime condizioni all'ospedale San Giovanni, Christian Perozzi. Il giovane rinchiuso nel carcere di Regina Coeli con l'accusa di aver preso a calci e pugni il musicista ha addirittura tatuato sul petto il simbolo di «Brigata rione Monti», che ha come simbolo un teschio. «Sono ragazzini che frequentano le vie del quartiere soprattutto la sera - racconta il titolare di un bar in via dei Serpenti - sono appena maggiorenni». Alcuni di loro, secondo i racconti dei commercianti e dei residenti, vanno in giro per le strade vantandosi di far parte di un gruppo di amici che vuole tentare di «controllare» il territorio. Tanto da arrivare a tatuarsi sul corpo il logo del gruppo. In alcune foto dei «membri» della Brigata, ci sono ragazzi che fanno il saluto romano. Tra questi anche il giovane fermato con la pesante accusa di aver mandato in coma Alberto. Gli investigatori che indagano sul tragico episodio stanno portando avanti le indagini a 360 gradi, passando al setaccio anche le immagini riprese dalle telecamere che si trovano nelle strade del rione Monti. Ieri gli investigatori del Commissariato Esquilino hanno ascoltato tre ragazzi che la notte tra il 25 e 26 scorsi avrebbero discusso con alcuni ragazzi della comitiva di musicisti andati al bar Saylor's per ascoltare il concerto di tre loro amici. «C'è stata qualche spinta - hanno detto ai poliziotti - ma noi non abbiamo picchiato Alberto». I due ragazzi considerati dagli inquirenti gli aggressori del chitarrista, in passato, quando erano minorenni, sono stati sorpresi dalle forze dell'ordine in possesso di droga, tanto da essere segnalati come consumatori di sostanze stupefacenti. Non solo. Gli investigatori non escludono che la «Brigata rione Monti» possa essere legata agli ambienti degli ultrà della Roma. All'esame degli agenti del Commissariato Esquilino ci sono anche alcune fotografie della curva Sud dove ci sarebbe uno striscione proprio con la scritta «Brigata rione Monti». «Fino all'altra sera non pensavamo che sarebbero stati in grado di compiere un gesto del genere - si sfoga il dipendente di un locale in via Leonina - giravano sempre in quattro o cinque, ma fino all'altra sera non avevano mai avuto atteggiamenti violenti, erano ragazzi che si identificavano come appartenenti a un gruppo». Non avrebbero comunque contatti con organizzazioni di estrema destra. Agli investigatori della Digos, infatti, la sigla risulta nuova, estranea a fatti violenti accaduti tempo addietro in zona, e magari di presunta matrice politica. La procura di Roma intanto ha chiesto al gip la convalida del fermo e contestuale emissione dell'ordinanza di custodia cautelare per i due 21enni ritenuti responsabili dell'aggressione. I due giovani, Christian Perozzi e Carmine D'Alise, saranno interrogati oggi nel corso dell'udienza di convalida del fermo che si svolgerà in carcere.

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