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I monticiani si ribellano "Il rione non è il bronx"

Via Leonina, i luoghi dell'aggressione ai danni di Alberto Bonanni (nella combo in una foto tratta dal suo profilo Facebook) a Rione Monti (Foto Gmt)

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Via dei Serpenti, via Panisperna, via Baccina, via del Boschetto, via Leonina. Un'area ricca di botteghe artigiane, ristoranti, pub, negozietti, palazzi ottocenteschi restaurati ad arte e slarghi che sembrano salottini all'aperto, come piazza della Madonna di Monti. Una parte del rione, questa fra via Nazionale e via Cavour, che mantiene intatto il fascino della Roma di una volta. Malgrado i prezzi che l'hanno trasformata da zona popolare a feudo radical shic, lungo i suoi vicoli i turisti si aggirano deliziati da un panorama «pittoresco» che conserva un sapore d'autenticità. E la violenza? le «ronde» notturne di giustizieri fai-da-te? I monticiani «superstiti» sono pochi. Ma quei pochi rifiutano con decisione l'etichetta di «Bronx romano». Malgrado il pestaggio di una settimana fa, Monti non è preda della violenza, sottolineano. Certo la sera, e specialmente nei fine settimana, qualcuno alza troppo il gomito, ci sono schiamazzi, bottiglie che rotolano sui sampietrini. Ma niente di più. L'episodio che ha avuto per vittima Alberto Bonanni è isolato. E non c'è alcuna matrice politica. «Ma quale Bronx? Questo è un quartiere tranquillo - spiegano i titolari di un alimentari in via dei Serpenti - Quello che ha picchiato il musicista ha sentito il pittore che gridava (Massimiliano, l'uomo che vive sopra il locale The Sailor's di via Leonina e che ha protestato per gli schiamazzi Ndr) e ha pensato di punire l'altro litigante. Però è solo una roba da bulli. Non c'entra il fascismo, anche perché il pittore ha simpatie di sinistra, non di destra». Nel rione della Suburra, quello che durante il 1300 si opponeva in modo cruento ai «rivali» trasteverini, non ci sono ronde o squadracce che vigilano la notte. Anche se forse i due ventenni arrestati pensavano di potersi arrogare il diritto di «mantenere l'ordine». E forse è proprio questa la chiave per comprendere l'aggressione. Christian Perozzi, Carmine D'Asile e gli altri presunti «brigatisti» del rione hanno creduto che i musicisti protagonisti del battibecco con il pittore meritassero una lezione. E hanno agito di conseguenza. Da qui a sostenere che a Monti regni il bullismo ce ne passa. «Non ci riconosciamo in quello che è stato detto e scritto - spiega il proprietario del ristorante "Al ragno d'oro", sempre in via Leonina - anche se, con le strade strette, i rumori rimbombano e un po' di chiasso la sera si crea. Ma San Lorenzo e Campo de' Fiori sono certamente peggio». Non c'è dubbio, tuttavia, che il venerdì e il sabato siano serate ad alta gradazione alcolica anche qui, come accade in altri quartieri della cosiddetta movida capitolina. E l'alcol potrebbe essere stato un elemento scatenante del pestaggio senza senso avvenuto la notte fra il 25 e il 26 giugno. I picchiatori, però, probabilmente non erano alla loro prima «impresa». «Tre-quattro mesi fa tre turisti americani un po' alticci sono stati malmenati da un gruppetto di italiani proprio in via Leonina - racconta un commerciante - È arrivata anche un ambulanbza. I tre sono stati medicati ma non hanno sporto denuncia. E uno degli aggressori, quello che aveva picchiato la ragazza statunitense, era proprio Christian: l'ho riconosciuto dalle foto...».

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