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Ultimo giro di valzer per Malagrotta

La discarica di Malagrotta

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Altri sei mesi di vita per Malagrotta. La governatrice Polverini ha firmato, come ampiamente previsto, la proroga alla chiusura della maxidiscarica romana, che continuerà a funzionare fino al 31 dicembre di quest'anno. Non oltre. Perché quella firma nella tarda serata del 29 giugno sarà «l'ultima deroga» per Malagrotta, la cui chiusura non potrà più essere posticipata ulteriormente, come ha sottolineato la stessa governatrice. Una decisione, quella di prorogare la chiusura della discarica, salutata con entusiasmo dal sindaco Alemanno («La Polverini sta facendo una cosa che non si è riusciti a fare negli ultimi quarant'anni: chiudere finalmente Malagrotta), ma che ha scatenato le proteste del Comitato Malagrotta, che ha annunciato un ricorso al Tribunale amministrativo del Lazio contro «l'ennesima ordinanza di proroga». «Questa volta si chiude - ha replicato la Polverini - Quindi li invito a riflettere. Non vorrei richiamare sempre quello che sta avvenendo in Campania, ma inviterei tutti a riflettere: sia chi ha responsabilità politiche, sia chi, come il Comitato Malagrotta, ha di fronte un'ordinanza che non dice solo che c'è una proroga e che è l'ultima (perché non sarà più possibile replicarla), ma anche qual è il sito alternativo». Al posto di Malagrotta la Regione ha indicato infatti una località di Fiumicino Pizzo del Prete-Le Macchiozze per ospitare un ciclo integrato dei rifiuti: una minidiscarica di servizio e un impianto di smaltimento rifiuti e produzione di energia. Quest'ultimo non è alternativo all'eventuale quinto impianto di Latina previsto dal piano dell'assessore Di Paolo (fermo in commissione alla Pisana), ma al termovalorizzatore di Albano, sul quale dopo la bocciatura del Tar entro ottobre è previsto il pronunciamento del Consiglio di Stato. L'impianto insomma si farà a Fiumicino solo se tramonterà l'ipotesi Albano, nel caso contrario Castel Campanile ospiterà solo la discarica. In ogni caso quell'area è sottoposta a vincoli e le verifiche di fattibilità potrebbero impiegare anni. Per questo il piano della Polverini prevede una soluzione ponte, cioè una discarica di piccole dimensioni, a Pian dell'Olmo (Riano). Su Fiumicino un ruolo cruciale lo giocherà anche la Provincia, come ricorda Donato Robilotta (Pdl): spetta alle Province infatti l'individuazione delle zone idonee alla localizzazione degli impianti di smaltimento dei rifiuti, nonché delle zone non idonee alla localizzazione di impianti di recupero e smaltimento dei rifiuti. Insomma, serve la firma di Zingaretti, tendenzialmente d'accordo sulla soluzione Fiumicino. Per non correre rischi tuttavia la Polverini è intenzionata a chiedere al governo di essere nominata commissario straordinario sui rifiuti, nella speranza che Palazzo Chigi voglia concedere una delega ampia, riferita non solo alla discarica di Malagrotta, ma anche agli impianti come si fece per Marrazzo.

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