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Sui rifiuti una soluzione che mantiene gli equilibri

Gianni Alemanno, Renata Polverini e Nicola Zingaretti

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Alla fine la rivoluzione non c'è stata. Nè, a dire la verità, qualcuno l'aspettava. La soluzione per il dopo-Malagrotta sottoposta dalla governatrice alla giunta politica di martedì - e che oggi verrà ratificata - ricalca quanto anticipato giorni fa da "Il Tempo" e conferma una linea di condotta attenta da un lato a preservare gli equilibri politici e dall'altra a garantire al Lazio di non finire sommerso dalla spazzatura. Malagrotta non chiuderà oggi, ma chiuderà. Per il momento è stata concessa un'altra deroga fino al 31 dicembre 2011, ma non è detto che il termine non possa slittare ulteriormente. Monti dell'Ortaccio, pur essendo compresa tra i siti che potrebbero ospitare una nuova discarica, non è la prima scelta, per la gioia del sindaco Alemanno, che caldeggiava una soluzione fuori dal Gra e in ogni caso il più lontano possibile da Malagrotta e dalla Valle Galeria. La Regione ha sì indicato sette siti, ma solo uno viene indicato espressamente come preferenziale: Castel Campanile, nel Comune di Fiumicino. È lì che sorgerà il nuovo termovalorizzatore e la relativa discarica. Per realizzare l'impianto ed effettuare le propedeutiche verifiche sui vincoli occorreranno però due anni. Ed è per questo che la Regione ha già individuato la soluzione-ponte, una piccola discarica da tenere aperta per un paio d'anni:Pian dell'Olmo, vicino a Riano. Non è un caso che le proteste degli ultimi giorni abbiano interessato proprio l'area di Fiumicino-Palidoro e di Riano. La soluzione trovata dalla governatrice Renata Polverini è in linea con il nuovo piano rifiuti (fermo in commissione e prossimamente al vaglio dell'aula della Pisana) e soprattutto con quello del 2002 stilato da Marzo Verzaschi e modificato nel 2009 dall'ex governatore Marrazzo in qualità di commissario ad acta. Cioè: quattro termovalorizzatori e otto linee di smaltimento (Malagrotta, Colleferro, San Vittore e Fiumicino o Albano) che possono aumentare se non si dovesse raggiungere un'adeguata percentuale di differenziata, più gli impianti di Tmb e le discariche attualmente esistenti. Un assetto che trova il consenso di Alemanno e ne rafforza l'asse con la governatrice, ma che non dispiace neanche al presidente della Provincia Zingaretti. Del resto, la soluzione Fiumicino era la più praticabile: il Comune ha autorizzato già nel 2008 la costruzione di un impianto di termovalorizzazione e di una discarica. Insomma, Canapini - che ultimamente si è legato molto alla Polverini e ad Alemanno - è d'accordo su tutto, con buona pace di Mario Baccini, che parla apertamente di "scelta sbagliata", scrive alla commissione parlamentare d'inchiesta "affinché acquisisca gli atti del piano di sviluppo regionale, per verificarne la fattibilità e vigilare che sulla filiera non si verifichino infiltrazioni criminali" e viene corretto dal coordinatore regionale Pdl Piso: "Le preoccupazioni di Baccini dimostrano un senso di responsabilità della politica al quale il piano di gestione dei rifiuti adottato dalla giunta regionale e in approvazione al consiglio della Pisana già risponde, assicurando la massima trasparenza. Lo stesso senso della responsabilità che è giusto la politica adotti nel discutere il Piano. La grande alternativa sancita dalla presidente Polverini è quella di una discarica di piccole dimensioni, funzionale a un impianto di trattamento meccanico biologico e di compostaggio e nella quale verranno messi a ricovero solo i residui del trattamento finalizzato alla produzione di combustibile. Per la prima volta valorizzando gli impianti già esistenti nel territorio ordinandone la piena operatività i rifiuti saranno solo residuali. Gli scarti residui destinati all'impianto di Fiumicino sono inerti, inodore e stabilizzati". Insomma, i siti sono sette, ma tutto è già deciso, come si sapeva da tempo. Del resto l'ipotesi commissariamento non convince Palazzo Chigi. I giochi sono fatti, salvaguardando i rapporto tra Campidoglio, Regione e Pdl e stravolgendo il meno possibile l'assetto esistente.

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