La preghiera della cugina nella cappella
Mastazionario. Nel cortile del'ospedale San Giovanni, per il quarto giorno, regna la parola «speranza». Gli amici di Alberto Bonanni sono lì. Tra abbracci e telefonate di aggiornamento sullo stato di salute. Un piano più in alto, nel Dipartimento Emergenza, genitori e parenti pregano. Impossibile avvicinarli. Si sono blindati e, comprensibilmente, decidono di chiudersi nel loro dolore. Le guardie di sicurezza dell'ospedale fanno avanti e indietro assicurando tranquillità. I cronisti, in questo momento, non sono graditi. Novità sostanziali sulle condizioni del ragazzo non vengono comunicate. «No, scusate - dice una signora bionda che si dichiara zia di Alberto - non posso parlare con i giornalisti. Vogliamo stare in pace, la situazione è gravissima». E in una giornata trascorsa nel silenzio si scorgono solo lunghi abbracci, dove ogni amico, ogni parente, cerca uno spiraglio di forza nell'altro. A metà pomeriggio Annalisa, la cugina di Alberto, scende un piano e imbocca nella cappella del San Giovanni. Prega. Come fanno tutti gli altri fuori in cortile. Gli amici di Alberto in tutte queste ore non hanno mollato un attimo il piazzale dell'ospedale. Anche di notte. Passano il tempo al cellulare, a sfogliare i giornali che raccontano la cronaca dell'aggressione al loro «gigante buono» e provano a chiedersi perché e come è potuto succedere tutto questo. Alcuni restano infastiditi dai racconti. Assieme ai Bonanni anche loro sono stati travolti dall'urto mediatico della vicenda. Rileggono i loro racconti dati il giorno prima ai giornalisti. E decidono che d'ora in poi è meglio interrompere i contatti. Il pensiero è fisso su Alberto. Uno dei ragazzi gli ha anche preparato una playlist da ascoltare con l'iPod, ora che lui non può suonare. I medici, però, preferiscono lasciare stare. Mentre domani sera si farà «veglia musicale» in onore di Alberto. L'iniziativa parte da un gruppo su Facebook. Appuntamento in piazza della Madonna dei Monti. Tutti i musicisti della Capitale sono invitati. Fab. Per.