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Nessuna Malagrotta bis. Soltanto minidiscariche

La presidente della Regione Lazio Renata Polverini

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Ci metterà la faccia, ha assicurato. Il dopo-Malagrotta non verrà risolto con una semplice proroga fino al 31 dicembre. «Non ci sarà una Malagrotta 2», ha promesso il presidente della Regione Renata Polverini. Il tempo stringe. Oggi scadono i termini per la chiusura del sito. «Abbiamo i minuti contati», ha ammesso la stessa governatrice. E allora? Quale sarà la soluzione? «Avremo una minidiscarica di servizio agli impianti industriali di smaltimento dei rifiuti - ha spiegato Polverini in occasione della firma del protocollo per l'Osservatorio regionale sulla povertà -, che non accoglierà più il rifiuto tal quale ma un rifiuto trattato che non produrrà cattivi odori». Inoltre, «la dimensione del sito o dei siti individuati indica in termini di grandezza che non ci sarà nessuna Malagrotta 2». Non solo. «Premieremo i Comuni che vorranno farsi carico del loro sito di smaltimento dei rifiuti», ha aggiunto la governatrice. Sulla cosiddetta sindrome Nimby (non nel mio cortile), Polverini ha ricordato che «tanti Comuni finora hanno conferito i loro rifiuti a Malagrotta o in altre discariche che oggi sono a disposizione» nel Lazio o sul territorio nazionale. Da qui i premi ai più virtuosi. Il punto di riferimento è la vicina Toscana, dove esiste «un sito integrato che per noi è un modello». L'obiettivo finale è anche la raccolta differenziata e, in questo senso, «ci saranno investimenti da parte della Regione». Ai cittadini che protestano a Riano contro l'ipotesi di una discarica a Pian dell'Olmo, la presidente del Lazio ha chiesto «di attendere le indicazioni della Regione» e di guardare in che situazioni versano Napoli e Palermo. Una cosa è certa: «Attraverso il nuovo piano, eviteremo nella maniera più assoluta che si possa creare una situazione di emergenza». Insomma, non finiremo come la Capitale del Sud. Parola (e faccia) di governatrice.

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