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"Basta teoremi politici sulla sicurezza"

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Via Leonina, i luoghi dell'aggressione ai danni di Alberto Bonanni (nella combo in una foto tratta dal suo profilo Facebook) a Rione Monti (Foto Gmt)

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C'è chi sventola i numeri. Chi fa finta di non vederli o non crede che siano veri. Esiste anche chi, senza conoscere la realtà territoriale, comunque interveniene, dà giudizi e consigli su come ristabilire un alto livello di sicurezza nella Capitale. Ogni volta che accade qualche fatto violento nella città eterna il mondo politico scende subito in campo: l'opposizione attacca il sindaco Alemanno sostenendo che il Patto sicurezza non ha portato a risultati. La maggioranza, primo fra tutti il sindaco, difendono il lavoro degli ultimi tre anni e, carte alla mano, spiega che nel 2007 i reati commessi nella Capitale erano 225.774 e che adesso invece il numero è diminuito fino a 171.446. La battaglia tra politici di sinistra e di destra è scoppiata dopo l'ultimo episodio di violenza avvenuto ai danni del musicista picchiato nel rione Monti sabato scorso. E le parole del primo cittadino contro chi lo attacca sono dure: "Penso che sia sconcertante e avvilente il fatto che si utilizzi la tragedia di un ragazzo, in fin di vita per una gravissima aggressione, per lanciare teoremi politici - ha detto Alemanno - è un fatto grave che ci deve chiamare a un sempre maggiore impegno nel controllo del territorio, ma i risultati del piano sicurezza si misurano sulle cifre della riduzione dei reati". Il sindaco ha poi voluto sottolineare come la Capitale non sia una città violenta. Anzi. Rispetto alle altre capitali è più sicura. "Roma non è una città insicura, c'è una cultura della violenza che esiste in tutte le grandi metropoli e che è anche un grande problema, ma accusare di questo la nostra città e metterla sul banco degli imputati la nostra amministrazione è una cosa fuor d'opera". Il sindaco, infine, ha già annunciato che Roma Capitale si costituirà parte civile. Il deputato del Pd Enrico Gasbarra cerca di abbassare i toni. "Questa drammatica vicenda non deve finire nel frullatore della politichetta di parte, è tempo di abbandonare le parole forti, è tempo di smetterla di dividere la città. Chi semina odio rischia di raccogliere tempesta". Parole pesanti sono arrivate invece dal Pd Roma: "Alemanno dovrebbe vergognarsi, fu lui il primo a strumentalizzare in campagna elettorale episodi di violenza che avvennero nel 2008. Con quelle becere e squallide strumentalizzazioni vinse le elezioni, promettendo una città più sicura e senza degrado".

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