Alemanno: "La città si costituirà parte civile"

{{IMG_SX}}"Questo gravissimo atto di violenza deve trovare una risposta ferma da parte delle istituzioni. Nell'esprimere tutta la nostra solidarietà ai familiari della vittima annuncio che l'amministrazione di Roma Capitale si costituirà parte civile contro gli aggressori che hanno ucciso Alberto Bonanni". Ad annunciarlo, in una nota, è il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, dopo la morte del giovane musicista di 29 anni, Alberto Bonanni, deceduto oggi a Roma, al policlinico Umberto I per i gravissimi traumi riportati dopo essere stato aggredito nel rione Monti il 25 giugno scorso, nei pressi del Colosseo, e pestato a sangue da quattro persone, due già arrestate e alcune, forse due, ancora ricercate Lo dichiara il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. "Un ringraziamento - prosegue Alemanno - agli uomini della polizia di Roma capitale e alla Questura, che hanno assicurato alla giustizia due degli aggressori e un pressante invito a tutti gli ordini inquirenti affinchè anche gli altri assassini vengano al più presto individuati ed arrestati".   IL DELEGATO ALLA SICUREZZA E, a chi dal Pd denuncia la gravità del problema sicurezza nella Capitale, il delegato alla Sicurezza, Giorgio Ciardi, replica: "Ogni volta che nella città di Roma avviene un episodio di violenza di qualunque natura, come ad esempio il finto stupro di Piazza di Spagna o come le attività dello presunto stupratore seriale Bianchini, gli esponenti del Pd romano alzano la testa per puntare il dito accusatore nei confronti del sindaco Alemanno". Un atteggiamento, prosegue Ciardi, "disonesto sul piano intellettuale e politico si conferma anche nella giornata di oggi. Gli esponenti del Pd vogliono fare passare come normale un episodio gravissimo il cui aspetto eccezionale è ovviamente connotato dall'episodicità e dalla compulsività dell'atto. Le notti della movida romana - garantisce - sono sicure, grazie al lavoro di controllo delle Forze dell'ordine e della Polizia municipale per il controllo del territorio e grazie anche alle ordinanze per la tutela dell'ordine pubblico emanate dal sindaco". LA POSIZIONE DI CUTRUFO "Conosciamo bene qual è la situazione dell'ordine pubblico e della sicurezza a Roma, come la conoscono i cittadini anche dalle parole del prefetto oggi sulla stampa ed il prefetto, come è noto a tutti, è sopra le parti e lavora con il Sindaco nell'esclusivo interesse della città". A parlare è Mauro Cutrufo, vicesindaco di Roma, dopo la morte del giovane pestato a sangue il 25 giugno nel rione Monti. "Giusta - dice riferendosi alle parole del Pd - l'osservazione di qualche parlamentare della sinistra, anche se tardiva, che sottolinea l'esigenza di parlare di un risveglio della coscienza civica comune, soprattutto nei giovani. Certamente però con questi commenti strumentali non aiutano l'intento che denunciano voler perseguire". "Di fronte a dati oggettivi sottolineati più volte dai tutori dell'ordine - prosegue - e non solo dalle parti politiche, non si può utilizzare populismo e tentativi di aizzare le coscienze, nella speranza di diminuire la credibilità di un'amministrazione che proprio sul tema della sicurezza ha conseguito importanti risultati. Dette queste cose, l'episodio in sé è molto grave e va stigmatizzato come tale, non inserito in un contesto di violenza cittadina, ma, al contrario, è una rara espressione di inciviltà metropolitana. Dobbiamo sostenere le forze dell'ordine affinché tutti i responsabili vengano messi nella disponibilità del giudice, mentre - conclude Cutrufo - esprimiamo sentimenti di cordoglio e solidarietà nei confronti dei familiari della vittima, così duramente colpiti".