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Via i nomadi. Arriva il mercato dei rom

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Fabrizio Santori

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Neanche il tempo di brindare. Al posto del maxi campo illegale in via Marchetti sgomberato martedì arriva il mercatino dei rom. L'approvazione della memoria di giunta n. 12 del 17 maggio 2011 istituisce un mercato etnico e solidale proprio nell'area ripulita, sulla Collina Alitalia. Un colpo per migliaia di famiglie che si sono dannate l'anima e il corpo con la presenza molesta di un accampamento gigantesco, dove si è bruciato ogni sorta di rifiuti che hanno gravemente inquinato l'aria. «Una volta al mese il mercato sarà disponibile per un'etnia rom scelta dalle associazioni che gestiscono i rom - conferma Marco Romagnuolo, leader del Comitato di quartiere Muratella - e una volta al mese i proventi del mercato equo-solidale saranno devoluti alle associazioni rom per l'integrazione». Per Romagnuolo si tratta di «razzismo ma al contrario» perché, spiega, «di fatto si tutela solo una parte della popolazione». «Questo zelo è inspiegabile - dice - in un'area che ha già sofferto molto per la presenza dei nomadi». I cittadini volevano un farmer market «un mercatino biologico e un parco». Invece si richia il «fallimento del bilancio partecipato, con i 280 mila euro della Regione che torneranno indietro se a ottobre non si avrà una gara appaltata» spiega Romagnuolo. Come mai? «Il Comune deve approvare la variante urbanistica per il parco e il XV Municipio ha temporeggiato». «Invitiamo il Presidente del Municipio XV, Giovanni Paris, alla responsabilità - dice il presidente della Commissione Sicurezza urbana Fabrizio Santori -. Ricordiamo che il destino di via Marchetti è stato più volte esaltato da Paris come progetto partecipato con e per il quartiere ed invece oggi ha un destino completamente diverso, frutto di scelte ideologiche che non rispondono alle esigenze dei cittadini, vittime ancora una volta del finto buonismo e opportunismo del centro sinistra, più interessato a favorire le associazioni vicine ai Rom e le proprie convinzioni ideologiche che non a rispondere alle reali esigenze dei quartieri della città».

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