Renata scarica Malcotti
Si apre un nuovo fronte nella maggioranza della governatrice Renata Polverini. Come se già non bastassero le tensioni con gli ex Forza Italia e con l'ala rampelliana, strascico dei veleni d'una campagna elettorale che ha visto i candidati della presidente opposti a quelli ufficiali del Pdl, guarda caso «gabbiani» come ad esempio a Terracina. Stavolta lo scontro è con l'assessore ai Lavori pubblici Luca Malcotti, augelliano di estrazione Ugl. Uno, per intenderci, che in campagna elettorale ha portato per mano Renata nei mercati rionali e l'ha scortata in Confcooperative. Motivo della frizione è la legge sulle opere pubbliche dei Comuni licenziata dal Consiglio regionale all'unanimità dopo aver votato l'inversione dell'ordine del giorno. Il testo prevede la possibilità di mantenere in bilancio il finanziamento per opere pubbliche per le quali siano scaduti i termini per l'indizione della gara d'appalto. Comuni e Province dovranno però motivare la scadenza del termine e tali motivazioni verranno valutate dalla direzione regionale competente. Una legge che ha avuto come primo firmatario Bruno Astorre (Pd) col placet del presidente di commissione Rodolfo Gigli (Udc) e il parere favorevole dell'assessore competente, Luca Malcotti. Una norma che riguarda almeno 40 progetti (scuole, strade, reti fognarie) che rischiavano di restare bloccati e che garantisce la tenuta territoriale in modo trasversale a tutte e forze politiche. Ma è una legge che ha mandato su tutte le furie la Polverini. Perché a bloccare quelle opere era una precedente norma inserita a dicembre in finanziaria dall'assessore al Bilancio Stefano Cetica - fedelissimi della presidente - che di fatto bloccò la possibilità di deroga. Lo «sgarro» alla governatrice proprio non è andato giù. Giovedì notte, saputo dell'inciucio alla Pisana, ha avuto un durissimo diverbio col presidente del Consiglio Mario Abbruzzese. Venerdì pomeriggio in giunta il patatrac. L'assessore Malcotti era presente, ma non è entrato in giunta. E, appena seduta, la Polverini - riferiscono fonti interne - avrebbe detto più o meno così: «Malcotti è assente non perché impegnato, ma perché da oggi l'assessore ai Lavori pubblici sono io». Una revoca in contumacia? La notizia dello scontro ha trovato ampie conferme negli ambienti di via Cristoforo Colombo e complica notevolmente il quadro politico. Primo perché apre un fronte col senatore Andrea Augello, oggi alleato del sindaco Alemanno con il quale la Polverini ha faticosamente raggiunto un equilibrio e un'intesa politica e col quale dovrà discutere di rifiuti, Olimpiadi e Roma Capitale. Secondo perché increspa ulteriormente le già agitate acque del Consiglio regionale, dov'è atteso anche il passaggio del piano casa e del piano rifiuti oggi impantanati in commissione. In aula a luglio dovrà passare l'assestamento di bilancio con Cetica che dovrà così trovare dai 40 ai 100 milioni (benché già previsti nelle manovre antecedenti a quella 2011) per finanziare le opere pubbliche. A meno di non voler introdurre un nuovo blocco alle deroghe. Ma con quale maggioranza potrà mai essere votata una legge tesa ad abrogarne un'altra approvata all'unanimità, cioè da tutti, da Storace a Peduzzi?